Al Presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche

MOZIONE del Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna

Oggetto: il tartufo, un prodotto di eccellenza dell’Italia e delle Marche, penalizzato dalla normativa e dalla tassazione nazionali.

Il sottoscritto Giancarlo D’Anna, Consigliere regionale delle Marche

PREMESSO

che la nostra nazione, ed in particolare la Regione Marche, occupa una posizione di rilievo in Europa e nel mondo nella produzione di tartufo sia bianco pregiato che nero pregiato;

che la Regione Marche considera il tartufo tra i prodotti tipici da valorizzare al fine di esaltarne le potenzialità in ambito gastronomico, culturale, ambientale e turistico.

CONSIDERATO

che in molte nazioni, ad esempio Francia, Spagna e Croazia nel solo ambito UE, il tartufo è inserito nell’elenco dei prodotti agricoli ed è soggetto a tassazioni con aliquote che oscillano tra il 4 e il 5,5 %;

che al contrario in Italia il tartufo è escluso dal novero dei prodotti agricoli ai sensi del D.P.R. n. 633/1972 ed è sottoposto ad una tassazione pari al 22% in ogni parte della sua filiera composta da produttori cavatori, produttori tartuficoltori, rivenditori commercianti e ristoratori;

che questa situazione penalizza in modo grave il tartufo italiano oggetto di una progressiva perdita di competitività nel mercato europeo e mondiale, con grave danno per le imprese della intera filiera.

CONSIDERATO INOLTRE

che in ambito comunitario la parlamentare Angelilli (PPE) ha presentato un’interrogazione avente per oggetto “Classificazione del tartufo come prodotto agricolo: richiesta informazioni” nella quale tra l’altro si afferma che :”Il tartufo, contemplato dall’Allegato I nel capitolo 10 dell’OCM unica, è considerato dalla Commissione europea un prodotto agricolo. La considerazione del tartufo come prodotto agricolo risolve il problema della tracciabilità e rende possibile l’utilizzo degli incentivi e dei fondi europei riservati al settore. Tuttavia, mentre negli altri paesi dell’UE produttori di tartufo il riconoscimento è avvenuto, in Italia sembra che la legislazione non sia ancora al passo con la normativa europea di settore. In particolare, la legge non risolve in maniera netta la distinzione tra produzioni spontanee e coltivazioni specifiche e non consente di ottenere dati circa la tracciabilità del prodotto. Tale situazione contribuisce alla perdita di competitività dell’Italia con i mercati esteri di  produzione del tartufo, alla crisi di aziende e commercianti e al disincentivo ad investire nella tartuficoltura per l’impossibilità di accedere a forme di finanziamento europeo riservate all’agricoltura ed ai prodotti agricoli”;

che in data 23.04.2014 la Commissione preposta ha risposto all’ interrogazione affermando che:  I tartufi sono un prodotto agricolo. Essi sono inclusi nell’allegato I, parte IX, del regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli. Il loro codice nomenclatura combinata è 0709 59 50. Il regolamento (UE) n. 1308/2013 consente agli Stati membri di riconoscere le organizzazioni di produttori nei settori elencati, tra l’altro, nella parte IX e X dell’allegato I. Nel quadro del regime ortofrutticolo può essere concesso un sostegno specifico dell’Unione europea alle organizzazioni di produttori riconosciute di tartufi coltivati.
Il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) determina il quadro per i programmi di sviluppo rurale (PSR) per il periodo 2014-2020. Gli Stati membri stanno attualmente definendo i loro PSR che dovranno essere poi approvati dalla Commissione europea e avranno la possibilità di valutare quale tipo di sostegno, se del caso, potrebbe essere concesso al settore. Entrambi i regolamenti sono direttamente applicabili in Italia”.

che sono giacenti presso il Parlamento italiano interrogazioni e proposte di legge volte a risolvere il problema del mancato inserimento del tartufo tra i prodotti agricoli e il conseguente adeguamento del livello di tassazione da uniformare fra tutti i componenti della filiera;

che nella nuova PAC 2014-2020 (Politica agricola comunitaria) è stato attribuito il riconoscimento di prodotto agricolo al tartufo fresco, così come evidenziato dal Presidente Spacca in un comunicato stampa dello scorso 5 novembre;

che il persistere della situazione attuale, oltre a causare una gravissima perdita di competitività sul mercato, esporrebbe l’Italia al rischio di apertura di procedure di infrazione da parte della UE e potrebbe portare alla perdita di contributi comunitari per la coltivazione del tartufo quale prodotto agricolo.

IMPEGNA

la Giunta Regionale ad intervenire presso tutte le sedi competenti affinché sia recepita la regolamentazione comunitaria e modificata l’attuale normativa in vigore in Italia con l’ inserimento del tartufo nell’elenco dei prodotti agricoli, procedendo al contempo all’adeguamento della tassazione di tale prodotto che deve essere omogenea per tutte le fasi e i componenti della filiera.

Ancona, lì 17.11.2014

IL CONSIGLIERE REGIONALE

 Giancarlo D’Anna

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