Textile art / L’intreccio della bellezza. Opere di Jolanta Rudzka Habisiak

 Organizzata dalla Accademia Raffaello – Urbino

Casa Natale di Raffaello

La mostra promossa dalla Accademia Raffaello di Urbino è frutto di una felice intuizione del prof. Siro Cangiotti e si inserisce in un contesto di collaborazione più che decennale tra l’ Accademia di Belle Arti di Łódź e la nostra città rappresentata di volta in volta dall’ Accademia di Belle Arti, dal Legato Albani, dalla Cappella Musicale, dall’Accademia Raffaello e più frequentemente dal Centro Kaus Urbino.

Jolanta Rudzka Habisiak, attualmente Rettore dell’ Accademia di Belle Arti “Streminski” di Łódź è una delle più importanti artiste internazionali del Textile Art. I suoi lavori sono presenti  nelle più importanti sedi espositive dell’arte tessile internazionale.

La sua attività nasce e si sviluppa all’interno della città natale di Łódź, importante polo industriale del centro Europa nel periodo che va dall’ Ottocento fino agli ultimi anni del Novecento e dove ha sede la Triennale Internazionale della Textile Art, la più prestigiosa vetrina dell’arte del tessile.

Ha studiato presso la Scuola Superiore di Belle Arti di Łódź, diventata poi Accademia di Belle Arti Strzemiński, dove nel 1985 ha conseguito il Diploma in Studio dell’ Arte del Tessile.

Ha partecipato a oltre 150 mostre collettive, polacche e internazionali e a 25 mostre personali. La sua attività artistica è legata alla creazione di oggetti e installazioni  realizzati con la tecnica della tessitura e dell’intreccio così come alla progettazione di tappeti industriali e fatti a mano per la quale è  risultata vincitrice di alcuni premi prestigiosi tra i quali nel 1987 l’ Excellence Award International Textile Competition, Kioto, Japan e la medaglia d’oro al 7th International Triennial of Tapestry in Łódź.

Nelle sue opere, siano esse piccole o grandi, l’artista polacca  lavora con naturalezza, componendo e scomponendo lo spazio dell’intreccio in figure geometriche, facendo e disfacendo la tela costruendo un suo linguaggio che come tutti i linguaggi artistici ha bisogno di coinvolgimento, necessità, attesa e curiosità da parte dello spettatore.

Nei suoi lavori racconta dei cieli, dell’alba, della pioggia, dei viaggi intrapresi sfogliando vecchi atlanti geografici che, tagliati con sorprendente abilità, diventano tessiture cartacee che ridisegnano nuove mappe e immaginari intrecci di culture e di spazi naturali restituendole con la leggerezza del volo d’uccello.

A volte le sue opere, sia quelle in carta che quelle in cuoio, sembrano pagine musicali, a volte diventano un personale alfabeto, una calligrafia per scrivere improbabili lettere e pagine di libro.

L’artista trovandosi a contatto quotidiano con la prestigiosa Scuola Grafica di Łódźadopera anche la tecnica calcografica della stampa a secco (goffrage) unita a quella dell’ intreccio evidenziando una analogia tra l’incisione e il tessile: anche i segni incisi si intrecciano tra loro cosi come si intrecciano tra loro i filati della textile art.

 

 

 

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