FOSSOMBRONE – La Polizia Penitenziaria di Fossombrone riceve l’incarico di estradare in Spagna un marocchino tratto in arresto su mandato internazionale dai carabinieri della Stazione di Fossombrone il 9 giugno 2015 in quanto implicato in traffico internazionale di veicoli rubati. L’uomo attende l’estradizione in regime degli arresti domiciliari in una casa che ha in affitto a Fossombrone. Visti gli stretti e fattivi rapporti di collaborazione in atto tra le due forze di polizia, il comandante della polizia penitenziaria chiede la cooperazione dei carabinieri.

Pianificano un accesso congiunto. All’alba poliziotti e carabinieri si presentano alla casa del marocchino. Un appartamento in una graziosa palazzina del centro di Fossombrone. Il marocchino apre la porta e comprende. Sa perfettamente che la giustizia spagnolo lo attende. Non accenna a nessuna reazione né ad alcun tentativo di fuga.Mentre i poliziotti procedono alla notifica degli atti, i carabinieri si guardano intorno. Sanno che la casa è abitata dal cugino, tra l’altro protagonista di un’aggressione avvenuta in un bar del centro di Fossombrone il 26 gennaio 2014. All’epoca un gruppo di ragazzi, armati di coltello, avevano aggredito alcuni partecipanti ad un compleanno. L’aggressione si era conclusa con 50 punti di sutura al volto di un ragazzo e  una coltellata alla schiena di altro.

Il gruppo era stato individuato ed i carabinieri avevano deferito all’Autorità Giudiziaria due minorenni, di cui un italiano (il capobanda) ed un albanese, e due appena maggiorenni, un ucraino ed un marocchino. Proprio quest’ultimo, cugino dell’estradando, sentendo dei rumori e destatosi dal sonno, si frappone innanzi ai carabinieri cercando di sbarrare l’ingresso della propria camera.L’atteggiamento insospettisce i militari che immediatamente scorgono un pacchetto di sigarette aperto con alcuni frammenti di hascisc sopra il letto dell’uomo. Estesa la perquisizione trovano su di una mensola sopra il letto all’interno di un trofeo 50 grammi di hashish, qualche grammo di marijuana e 7 dosi di cocaina già confezionate e pronte per lo spaccio. Non potevano mancare gli attrezzi del mestiere: un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento.

L’operazione si concludeva con la polizia penitenziaria che caricava l’estradando per la successiva consegna alla polizia spagnola e i carabinieri che prelevavano il cugino per condurlo in caserma. T.L., 21 marocchino, nullafacente è stato deferito in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

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