L’assessore con deleghe all’Identità Storica e Tradizioni Popolari del Comune di Cartoceto, Matteo Andreoni, è stato eletto nuovo coordinatore regionale per le Marche dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. L’elezione, all’unanimità, è avvenuta sabato 13 febbraio nella sala consiliare del Comune di Recanati alla presenza del Presidente nazionale dell’associazione, Enrico Lupi.  “Ringrazio tutti i soci della Città dell’Olio delle Marche per l’onore e l’onere che hanno voluto conferirmi con questo incarico – afferma Andreoni – e per il riconoscimento del ruolo di Cartoceto, quale territorio dalla storica e forte tradizione olivicola, nonché sede dell’unica DOP olearia della regione, comprendente anche Fano, Mombaroccio, Saltara e Serrungarina”.“L’impegno – continua Andreoni – è quello di promuovere l’olio extravergine di oliva di qualità quale prodotto fondamentale della tradizione agricola, alimentare e culturale del nostro Paese. La convinzione è che in un periodo storico come questo, dove tutto è interconnesso, occorra creare sinergie fra le nostre eccellenze per promuovere il territorio nella sua interezza”.Una direzione che Cartoceto ha già intrapreso con “Cartoceto Dop, il Festival”, la nuova veste della storica Mostra Mercato dell’Olio e dell’Oliva, dove partendo dalla centralità dell’Olio DOP è stato valorizzato l’intero territorio con le sue peculiarità artistiche, storiche, culturali e ambientali.A più ampi livelli uno dei primi passi che il Coordinamento Regionale dovrà muovere, sarà quello di stipulare un protocollo d’intesa con la Regione per affrontare concretamente, nelle sedi istituzionali competenti, le questioni più importanti attinenti la produzione e la valorizzazione dell’oro verde delle Marche. “In altri settori dell’agroalimentare, si pensi ad esempio a quello vitivinicolo, è stato fatto un ottimo lavoro in termini di tutela e valorizzazione del prodotto. Alcuni vini delle Marche che fino non molto tempo fa erano poco conosciuti ora, grazie ad un capillare e congiunto lavoro tra produttori, consorzi di tutela e istituzioni, hanno assunto grande rilevanza e vengono esportati anche al di fuori dei confini strettamente locali e nazionali.L’olio extravergine di oliva è forse un prodotto più di nicchia, ma la strada da percorrere non può che essere quella già adottata per il vino.Chi, anche dall’estero, raggiunge le Marche e chi, in particolare, si sofferma nelle nostre città dell’olio deve poter degustare l’oro verde nei ristoranti, nelle strutture ricettive in genere e deve potere visitare i frantoi, luoghi in cui apprezzare come la produzione di un olio di oliva di qualità richieda tempo, lavorazione e dedizione particolare portando con sé un ricordo da diffondere ad altri viaggiatori”.“In tal senso – conclude Andreoni – sarà necessario attivare da subito una proficua collaborazione con produttori, associazioni di categoria e strutture ricettive del territorio”.

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