lamiaband foto1LaMiaBand

Susanna Polzoni

voce, violino, percussioni

Manuela Marinacci

voce, fisarmonica, chitarra, percussioni

Riccardo Marongiu

voce, chitarre, tastiere, mandolino, percussioni,

Piero Valbruzzi

flauto, tastiere

Alessandro Biagini

chitarra elettrica

Andrea Graziuso

basso, contrabbasso

Samuele Barilari

batteria

Cosa si può dire di rappresentativo su questo gruppo?

Di quale genere e collocazione stiamo parlando?

Osservando la formazione e lo strumentario qualche sospetto si insinua: oltre alle voci troviamo mandolino, fisarmonica, chitarra elettrica, contrabbasso, tastiere, percussioni…

fanojazz lamiabandSette musicisti in scena, un vasto strumentario per esprimere colori e emozioni, raccontando piccole grandi storie di tutti i giorni. Siamo nel mondo della canzone, matrimonio tra musica e testo, note e parole, brani usciti dalla penna dell’ispiratore della band Riccardo Marongiu, che così descrive il progetto:

“Nel tempo si sono accumulate nel cassetto canzoni che raccontano del quotidiano, piccole cose della vita, storie senza importanza, senza tempo, senza bandiera. Canzoni mai suonate prima in pubblico, preso dal mio essere musicista ad inseguire jazz e funk, sapori barocchi e modi medievali, canta Napoli e Tamla Motown, perdutamente affascinato dai giganti della musica senza spazio nè tempo. Poi, nel prosieguo del cammino si apprezzano la semplicità intesa come punto di arrivo, la comunicazione e la condivisione con gli altri… ed eccomi qua ad esporre alla luce del sole queste canzoni, assieme a questi giovani compagni di avventura, talentuosi ed appassionati. Ma non ho certo dimenticato il gusto e l’arte del suonare! Questa non è proprio proprio musica pop, questa è una vera band che suona, macina, tira da matti e improvvisa. Una fornace ardente dove le note son cotte a puntino con l’energia di tutti… Jazz-rock-etno-hiphop senza dimenticare le sonorità di casa nostra, con tanto di mandolino e fisarmonica, commistione tra elettrico e acustico, lo scritto e l’improvvisato, il sacro ed il profano”.

Non c’è solo la musica nell’idea di questo gruppo, che è un mix tra sonorità d’oltreoceano e la nostra tradizione mediterranea. ma anche la volontà di fare un po’ di teatro, con cambio di costumi e di interpretazioni, un certo arredo dello stage e un certo porsi al pubblico. Un’idea di spettacolo completo, che andrà maturandosi col tempo. I testi sono soprattutto nella nostra bella e musicale lingua, l’italiano, ma anche in inglese, francese e perfino napoletano, giusto per sottolineare l’internazionalità del repertorio, in un mondo ormai tutto interconnesso.

La musica ha linee melodiche perlopiù semplici, per arrivare direttamente al cuore della gente ma ha anche una complessa costruzione in profondità, per parlare anche a chi di musica ci mastica un po’.

La sonorità è contemporaneamente moderna ed antica, con suoni tradizionalmente italici come fisarmonica e mandolino, ma anche elettrica rock e con ritmiche perfino pop, talvolta al limite dell’hip-hop, e alcuni momenti completamente acustici.

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