L’appello dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Pesaro e Urbino 

 

Pesaro, 7 Novembre 2017 – Un appello ai parlamentari marchigiani, Prefetto di Pesaro e Urbino, Regione, presidenti dei Tribunali e sindaci della provincia. L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Pesaro e Urbino ha inviato una lettera a tutte le autorità politiche e amministrative locali affinché intervengano per modificare la legge fallimentare appena approvata evitando così le conseguenze negative della riforma. Una legge che prevede, tra le altre novità, che i Tribunali non aventi sezioni specializzate in materia d’impresa vengano privati della competenza in ambito fallimentare. Competenza che verrebbe così trasferita al Tribunale delle Imprese situato nelle sedi di Corte d’Appello, che nel nostro caso, è Ancona. Un riassetto che provocherebbe ricadute negative sul territorio della nostra provincia, già segnato, da almeno un decennio, da una profonda crisi economica e sociale che negli anni ha reso ancora più fragili le fondamenta dell’economia locale, lasciando segni pesantissimi nella società e nelle realtà imprenditoriali.

I Tribunali di Pesaro e Urbino non avrebbero più procedimenti concorsuali, né giudici delegati, e dunque perderebbero tutte le attività connesse. Oltre agli immediati problemi logistici, per i quali tutti gli operatori del settore dovrebbero recarsi nel capoluogo di Regione, tale trasferimento rappresenta un problema che investe tutti gli ordini professionali (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti, ecc) che verrebbero privati delle professionalità tecniche, acquisite nel tempo attraverso preparazione giuridica, aziendalistica ed attività formativa, con conseguente impoverimento oltre che professionale anche specifico di tutto il territorio. In pratica tutto un microcosmo economico, che poi tanto microcosmo non è, trasferito altrove a discapito di un territorio già duramente provato. Non solo. Il disagio colpirebbe anche tutti gli imprenditori (grandi e piccoli) che non troverebbero più nel contesto in cui operano i necessari punti di riferimento di specialisti in materia di “crisi d’impresa”. “Nell’apprezzare, in via generale, lo spirito della riforma “Rordorf”, che reca principi più volte invocati – commenta il presidente dell’Odc di Pesaro e Urbino, Paolo Balestieri – non possiamo però che prendere le distanze dalla sua concreta applicazione, che determinerebbe un ulteriore impoverimento di tutta la provincia di Pesaro e Urbino”. Un correttivo è quello presentato in sede di discussione della riforma della legge al Senato, a firma del senatore Astorre, che rivede la competenza sulle procedure concorsuali ordinarie attribuendole ai Tribunali che insistono su territori di almeno 200mila abitanti. I senatori Caliendo, Palma e Casson hanno invece presentato un ulteriore ordine del giorno con il quale hanno chiesto al Governo “di valutare l’opportunità di lasciare inalterati i vigenti criteri di attribuzione della competenza fallimentare ai Tribunali esistenti, al fine di evitare l’effetto negativo di concentrazione solo su alcuni uffici giudiziari della materia concorsuale”. Un impegno importante che nasce anche dall’impulso arrivato dai vari Ordini professionali, a partire da quello dei Commercialisti e degli Avvocati, che in questi giorni hanno presentato l’esigenza di ridisegnare la geografia giudiziaria che tenga conto del principio di prossimità. “Ci permettiamo comunque di sottolineare – precisa Balestieri – come il principio di “prossimità”, basato solo sulla componente numerica, sia una vana elucubrazione, del tutto inutile.

L’Italia è fatta di realtà che, per evidenza geografica e storica, non possono restare senza la presenza sul territorio di Istituzioni come i Tribunali. Se vogliamo ignorarlo andremo incontro ad un sempre maggiore ed irreversibile distacco dalle Istituzioni. Con buona pace di chi predica la Legalità senza considerare che una legalità fatta di leggi inique a ben poco serve per i problemi della società”.

 

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