Marche Nord si prepara ad affrontare l’afflusso di pazienti per l’arrivo del picco influenzale. Il direttore generale dell’azienda ospedaliera Marche Nord, Maria Capalbo e il direttore sanitario Edoardo Berselli, hanno convocato una cabina di regia, con i direttori delle strutture e i coordinatori infermieristici, per costituire un’unità di crisi per fronteggiare l’eventuale emergenza che, come lo scorso anno, si prevede massiccia.

“Marche Nord mette in campo una serie di azioni per rispondere al meglio ai bisogni dei pazienti – spiega il direttore generale Maria Capalbo – il picco di accessi dovrebbe arrivare tra un paio di settimane. Per questo i protocolli che attiviamo resteranno in piedi fino a fine febbraio, quando si prevede che l’emergenza terminerà”.

E’ stato il direttore sanitario ad esporre le attività straordinarie stabilite. In particolare, illustra Edoardo Berselli: “vengono messi a disposizione del pronto soccorso 25 posti letto di area medica in più da riservare quotidianamente per il reparto di emergenza urgenza. Questo permetterà di non avere pazienti che sostano per lungo tempo nel pronto soccorso, prima di essere ricoverati nei reparti di pertinenza”.

“Al momento per il 2019 – afferma il primario del pronto soccorso di Marche Nord, Stefano Loffreda – i casi di influenza hanno un andamento stabile, simile a quello dell’ultimo decennio. Solo lo scorso anno il picco è stato atipico perché, non solo è arrivato prima, ma è durato più a lungo. In queste settimane, grazie all’aumento delle vaccinazioni, i dati registrano un trend simile a quello dell’ultimo decennio, grazie anche al fatto che  il virus è ‘meno dissimile’  a quelli dell’ultimo decennio. Da qualche settimana, infatti, il numero di accessi è aumentato di circa 50 unità in più al giorno, sia per la struttura di Pesaro, che quella di Fano. Nei giorni, inoltre, correlata all’influenza, è aumentata la necessità di ricovero per pazienti con patologie croniche (cardiovascolari, polmonari, problemi renali). Questi pazienti hanno un equilibrio precario e, con l’influenza, si scompensano. Questi casi hanno necessità di degenza più lunga, per questo l’unità di crisi è fondamentale per fare fronte all’emergenza e rispondere al meglio ai bisogni di salute”.

“Negli anni precedenti, l’azienda – aggiunge Berselli – ha investito, in particolar modo lo scorso anno, sui presidi di ventilazione non invasiva, attrezzature che aiutano i polmoni a saturare meglio senza necessità di essere intubati. Macchinari che riducono la sofferenza del malato e contribuiscono all’umanizzazione delle cure”.

La cabina di regia ha inoltre stabilito altre importanti misure. Per i pazienti già ricoverati nell’ospedale le prestazioni dovranno essere erogate nel più breve tempo possibile. Si è proceduto, infine, a istituzionalizzare percorsi più veloci di dimissioni che dovranno essere attive sette giorni su sette.

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