Anche quest’anno, nonostante la particolare situazione che ci troviamo a vivere, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Turismo promuove una serie di iniziative che coinvolgono i luoghi della cultura statali e, seguendo le indicazioni proposte dal Consiglio d’Europa, invita a riflettere sul tema della formazione culturale e del suo ruolo nel passaggio di informazioni, conoscenze e competenze alle nuove generazioni, nonché il valore che il sapere tradizionale può assumere in rapporto alle sfide del presente.
La Galleria Nazionale delle Marche aderisce all’iniziativa proponendo una serie di puntuali riflessioni su alcuni capolavori presenti nelle sue collezioni, nonché sugli spazi del Palazzo Ducale, che li accoglie. Da Federico da Montefeltro a Federico Barocci, passando per Pietro Perugino, Michele di Giovanni, Raffaello, Giovanni Santi, etc., lungo il percorso di visita, del personale qualificato della Galleria Nazionale delle Marche illustrerà l’esperienza formativa di alcuni dei protagonisti della vicenda storica artistica urbinate e non solo.
Le tematiche affrontate saranno:

  • il legame di Federico da Montefeltro con il suo precettore Vittorino da Feltre ed i suoi riferimenti culturali rappresentati dagli Uomini Illustri ritratti all’interno dello Studiolo (in cui recentemente sono state rinnovate le riproduzioni a colori di quelli conservati al Louvre);
  • il rapporto di Raffaello col suo primo maestro – Pietro Perugino – approfittando della presenza in Galleria della predella della pala di Fano, che si lega felicemente alla prima attività dell’Urbinate attraverso la Santa Caterina da Alessandria;
  • la relazione tra Federico Barocci e i suoi allievi e principali collaboratori, attraverso alcune delle opere conservate nelle prime due sale dell’Appartamento della Rovere;
  • la conoscenza dell’antico e la sua traduzione scultorea alla metà del Quattrocento nella prima sala dell’Appartamento della Jole, con un accento sulla sua particolare visione messa in campo da Michele di Giovanni da Fiesole rifacendosi al magistero di Donatello;
  • la figura di Giovanni Santi e la sua importanza nella formazione di Raffaello in relazione all’esperienza culturale che si viveva alla corte di Guidubaldo ed Elisabetta, approfittando della felice coincidenza delle opere esposte nella sala delle Veglie.

Sabato 26 settembre, inoltre, è prevista l’apertura straordinaria serale dalle ore 18.15 alle ore 22.15 (con ultimo ingresso ore 21.15) al costo simbolico di 1 euro.

Le attività saranno svolte con i limiti e le precauzioni imposte dal protocollo anti-contagio adottato al fine di fronteggiare la diffusione del COVID-19.

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