Sabato 27 aprile la Wunderkammer Orchestra debutta ad Ancona, al Teatro Sperimentale (inizio h. 21.00), ultimo appuntamento della Stagione Concertistica degli Amici della Musica Guido Michelli. Dirige Carlo Tenan, al pianoforte Paolo Marzocchi, musiche di Tenan/Rossini, Comitini, Marzocchi, Beethoven.

 

La WunderKammer Orchestra ha debuttato lo scorso anno a Lampedusa, luogo difficilmente accessibile alle orchestre, con un programma che prevedeva autori classici, Rossini, Bach e Beethoven, per l’inaugurazione del nuovo pianoforte che era appena sbarcato sull’isola. Un concerto quindi, ma anche una dichiarazione d’intenti, una “ouverture” in cui era possibile leggere le linee di azione del nuovo ensemble: portare la musica sinfonica dove le grandi orchestre non possono arrivare, attenzione agli aspetti educativi e didattici, sperimentazione.

Per questo appuntamento al Teatro Sperimentale di Ancona la WunderKammer Orchestra ha deciso di ispirarsi a quel concerto, mantenendone le linee guida, ma presentandone una evoluzione. In programma Sonata a quattro per tre più uno, di Tenan/Rossini, So find him, nuova composizione del pesarese Danilo Comitini, I quattro elementi, di Marzocchi e il Concerto n. 3 op. 37 di Beethoven. Sul podio il direttore musicale della WKO, Carlo Tenan, al pianoforte il direttore artistico Paolo Marzocchi.

Un programma in cui si sperimentano i due atteggiamenti della percezione della musica: quello occidentale che ha sempre privilegiato la “dimensione narrativa”, una sorta di drammaturgia del tempo in cui i temi sono personaggi che agiscono, si relazionano, si trasformano, e quello “meditativo” che alla narrazione preferisce la contemplazione e privilegia l’ascolto del suono in sé. Il brano di Danilo Comitini, commissionato da WKO al trentenne ma con già all’attivo diversi lavori cameristici e orchestrali e un’opera lirica, intitolato enigmaticamente So find him, è un esempio chiarissimo di “musica che è”, slegata da una narrazione. Il pezzo nasce da un celebre e minutissimo frammento di un autore noto; nel titolo, la sfida a trovarlo.

A fare da cornice, la “musica che racconta”. Apre infatti il concerto la Sonata a quattro per tre più uno, elaborazione per WKO di Carlo Tenan della “Sonata a quattro n. 6” composta da un dodicenne Gioachino Rossini che fa già sfoggio di un talento teatrale fuori dal comune, in cui si intravedono già tratti originali ripresi nel Rossini maturo. In particolare è inconfondibilmente rossiniano il “temporale” del terzo movimento. Ma cosa succede se a questa “Sonata a quattro” si aggiungono strumenti? Per esempio altri otto? E poi un pianoforte? Diventa una “Sonata a quattro per tre, più uno”, cioè una Sonata trasformata in un’espressione matematica. L’elaborazione di Tenan non è difatti una semplice orchestrazione ma una vera e propria ricomposizione, bellissima e un po’ folle, in cui i colori cangianti degli strumenti – in cui si ritrovano anche le maracas – diventano protagonisti quanto gli stessi temi.

“I quattro elementi” di Paolo Marzocchi – commissione del Teatro La Fenice del 2011 – sono una rilettura di quattro piccoli ed enigmatici pezzi a due voci, per tastiera, che Bach inserisce nella terza parte della Clavier-Übung, una delle opere più ampie e importanti di tutta la produzione bachiana. In questa elaborazione il testo musicale non viene alterato con aggiunte o modifiche, si è cercato di esplicitare la cosiddetta “polifonia nascosta”, l’artificio che permette a Bach di dare l’illusione di sentire una composizione a più voci anche su strumenti monodici, come il violino o il flauto. I colori dell’orchestra rendono “visibili” altre strutture, proporzioni, ed enigmi che Bach come sempre distribuisce con dovizia all’interno della sua musica.

In chiusura la musica narrativa per eccellenza, quella di Beethoven, in cui la forma (quindi la “storia”, la drammaturgia) è l’aspetto più importante e innovativo. La versione per WKO del celeberrimo Concerto in Do Minore n.3 op.37 per pianoforte e orchestra, orchestrazione per WKO e cadenza concertante di Paolo Marzocchi, rinuncia alla contrapposizione titanica tra il solista e la massa orchestrale, per recuperare una dimensione “wunderkammeristica” nella quale si trova una nuova cadenza del pianoforte che, invece di essere – come da tradizione – il momento in cui il solista mostra la propria abilità, si trasforma in un passaggio segreto per entrare in un piccolo episodio di musica da camera, che rielabora i materiali tematici beethoveniani in chiave contemporanea.

 

Inizio concerto: ore 21.00

Info: tel. 071 52525 – fax 071 52622

biglietteria@teatrodellemuse.org

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