Francesca Crespini e Lucia Ciampi hanno parlato, lo hanno fatto con uno Speciale Territorio nei nostri studi e dalla pagina Facebook di CUT con una lettera aperta alla città:

LETTERA APERTA AI CITTADINI DI URBINO ED AI CONSIGLIERI COMUNALI

Alla luce delle ultime dichiarazioni rese dai Consiglieri comunali, la lista CUT ha ritenuto di dover far chiarezza sui motivi che ci hanno portato a lasciare la maggioranza ed andare all’opposizione.

PREMESSA: PERCHÉ AVEVAMO ADERITO ALL’ALLEANZA ELETTORALE CON GAMBINI.
La scelta del Gruppo CUT e del suo candidato Sindaco Crespini di sottoscrivere un patto politico con Gambini e la sua alleanza elettorale, è stata dettata dalla volontà di rispondere a quella crescente voglia di cambiamento che si respirava nella nostra Comunità e che aveva spinto tutti noi della Lista CUT (tutti provenienti dalla società civile e quasi tutti alla loro prima esperienza politica), ad impegnarsi per garantire al nostro territorio un rinnovamento vero e non solo di facciata nell’amministrazione del nostro Comune, che mettesse al centro le persone per le loro competenze e non per le loro appartenenze, gli interessi della Comunità e non i propri o quelli dei propri “amici”.
Avevamo davvero creduto che con Gambini fosse possibile realizzare questo cambiamento ed è stata data fiducia a lui pensando che la sua esperienza di imprenditore potesse rappresentare una sintesi delle forze che avevano portato la coalizione alla vittoria.
Alla prova dei fatti, purtroppo, non è stato così e a mano a mano che si è andati avanti nelle attività ci si è resi conto che la condivisione veniva scambiata con la comunicazione delle decisioni che il Sindaco autonomamente e unilateralmente aveva già preso; che temi di vitale importanza per la nostra Comunità (la tutela della salute e del territorio, su tutti) venivano trattati, nel migliore dei casi, in modo superficiale ed istintivo, senza nessuna progettualità, se non addirittura per fini meramente speculativi; forse per avvantaggiare qualcuno?

I VERI MOTIVI DEGLI SCONTRI TRA SINDACO E VICESINDACO
Sfatiamo il “mito” che gli scontri tra il Sindaco Gambini ed il Vicesindaco Crespini fossero dettati da questioni personali. È vero che ci sono stati, ma i motivi erano di natura politica.
• Che avreste fatto Voi se vi foste trovati in Giunta una proposta di variante parziale al PRG che prevedeva un cambio di destinazione d’uso degli annessi agricoli in uso abitativo, con una liberalizzazione selvaggia che, lungi dal consentire una valorizzazione del nostro bellissimo territorio (come anche sottolineato dall’Ufficio Urbanistica che aveva espresso parere negativo), ne avrebbe sicuramente compromesso l’integrità e la bellezza? Non vi sareste forse opposti? Il Vicesindaco Crespini lo ha fatto ed è riuscita a bloccare un’operazione che, così come impostata, avrebbe procurato solo danni al territorio, a vantaggio di pochi, ma è rimasta sola, neanche l’Assessore Sgarbi, che tanto decanta le bellezze del nostro territorio, panorama ideale delle Terre di Piero, debitamente informato dal Vicesindaco, si è indignato, né si è preoccupato di far sentire la sua voce.
• La sanità. Dopo essersi incatenato davanti agli Ospedali, Gambini, più volte sollecitato sul tema, è rimasto completamente silente: nessuna strategia, nessun impegno, il nulla completo.
• Il rapporto con Marche Multiservizi. Il sindaco Gambini, dopo averci provato lo scorso anno, e avendo ricevuto un netto rifiuto della Giunta, quest’anno ha acconsentito all’aumento del 5,2% della tariffa, tacendo informazioni importanti, dandone di sbagliate anche all’Assessore Cangiotti, tanto da indurlo in errore, e pure eludendo il mandato ricevuto dal Consiglio Comunale, all’unanimità, nella seduta del 16.11.2015.
• Aguzzi. È vero che il Sindaco Gambini aveva proposto Aguzzi, marito di Elisabetta Foschi, Presidente del Consiglio di Urbino, come Presidente di Ami trasporti e Mazzoli come Presidente di Adriabus (voleva dividere con due deleghe distinte la Partecipata): lo ha detto al Vicesindaco Crespini ed al Consigliere Sirotti e noi ci siamo opposti, ritenendo questa proposta irricevibile e inopportuna.
Ecco perché, non solo confermiamo l’esistenza di questi ed altri scontri tra il Vicesindaco Crespini ed il Sindaco Gambini, ma li rivendichiamo politicamente, perché si è trattato di “battaglie” giuste, fatte per il bene della città e non per interessi personali.

LA REVOCA DELL’INCARICO AL VICESINDACO, LE SUCCESSIVE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE AL BILANCIO, DEL PRESIDENTE DI URBINO SERVIZI E DEI MEMBRI IN QUOTA CUT NELLE COMMISSIONI E LA SCELTA DI ANDARE ALL’OPPOSIZIONE
La decisione, unilaterale, del Sindaco Gambini di “cacciare” il Vicesindaco ed Assessore Crespini, oltre che oltraggiosa nei modi (è stata preannunciata via sms il sabato sera e seguita, l’indomani, da un articolo ingiurioso sul giornale) ha dimostrato ancora una volta la mancanza di rispetto per le istituzioni ed i ruoli. Il Vicesindaco Crespini non è stata nominata dal Sindaco Gambini come tecnico di sua fiducia, ma in virtù di un accordo politico: sono stati i 1313 voti degli elettori di CUT che hanno consentito a Gambini di diventare Sindaco e Crespini Vicesindaco, non dimentichiamolo.
Le conseguenti dimissioni dell’Assessore al Bilancio, del Presidente di Urbino Servizi, dei membri in quota CUT dalle Commissioni consiliari e la scelta del Consigliere Magnanelli di andare all’opposizione sono frutto di una decisione sofferta, ma ben meditata e consapevole del gruppo CUT, determinata non solo dalla doverosa solidarietà al proprio leader Crespini, ma dalla consapevolezza che, senza Crespini, non sarebbe stato possibile esercitare quel necessario potere di controllo su atti dell’Amministrazione.
Del resto anche i Consiglieri Sirotti e Vetri, che hanno preferito invece rimanere con la maggioranza, con le loro dichiarazioni manifestano di non fidarsi del Sindaco, visto che già preannunciano di porre paletti e che “la fiducia dovrà essere confermata giorno per giorno”. Ci chiediamo come potranno davvero controllare il Sindaco, rimanendo Consiglieri delegati. Capiamo la legittima ambizione di portare avanti dei progetti, ma sarebbe stato più onesto da parte loro dirlo chiaramente, senza nascondersi dietro il “bene della società e della città”.
Certo avremmo potuto approfittare dell’errore politico commesso da Gambini, seguendo le vecchie logiche della politica, e condizionare con i nostri rappresentanti l’azione del Sindaco, ma noi siamo persone serie, che non sono legate alle poltrone e che preferiscono affrontare le situazioni a viso aperto, senza compromessi, assumendosene le responsabilità. Saranno poi gli elettori che decideranno chi merita di essere premiato.

IL RUOLO DI CUT OGGI
Il Consigliere Magnanelli non è solo, con lui c’è Maria Francesca Crespini e tutto il gruppo di CUT, ancora più coeso e compatto di prima, che continuerà a portare avanti con serietà, passione ed onestà, i propri valori ed ideali, anche se dai banchi dell’opposizione, certi così di non tradire il mandato dei nostri elettori. Non siamo noi che abbiamo cambiato casacca, noi siamo coerenti con il programma politico che ha vinto le elezioni, è Gambini che con i suoi conflitti di interesse, arroganza e scarso senso delle istituzioni, ha cambiato strada.

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