Tutto per colpa della mancata intesa del tribunale di Napoli con quello di Bologna. Una storia drammatica si è conclusa con un lieto fine. Non succede tutti i giorni. Riguarda la vicenda, da far tremare i polsi, di Roberto Pierucci, 46enne assicuratore di Fossombrone, arrestato lo scorso anno in quanto ritenuto coinvolto in loschi affari legati alla camorra. E’ finito detenuto nella sezione di massima sicurezza. Poi agli arresti domiciliari. Adesso finalmente assolto perché riconosciuto estraneo ai fatti imputatigli. Era stato fermato nell’operazione legata al clan dei Casalesi. Il capo d’accusa era lo stesso del 2011, dal quale, però, era stato a sua volta completamente scagionato dal Tribunale di Bologna. L’archiviazione del caso era stata formalizzata il 20 aprile 2012. L’anno scorso nuova operazione. Questa volta su mandato del Tribunale di Napoli fino alla  nuova sentenza di poche ore fa che è stata resa nel corso del giudizio abbreviato. Il commento dell’avvocato difensoreDuccio Nicola Cerfogli di Bologna: “ogni tentativo di fare comprendere come realmente stavano i fatti, è stato del tutto vano. Abbiamo addirittura depositato un ricorso in Cassazione per la nullità della decisione del Tribunale del riesame di Napoli, ricorso che è stato accolto ma che, ad oggi, non è stato ancora valutato poiché la discussione è stata fissata il 26 ottobre prossimo”. La DDA di Bologna aveva sequestrato a Pierucci, oltre due anni fa,  sia le agende sia i computer, sia la documentazione bancaria, le copie forensi degli hard disk dei computer che confermarono la sua assoluta estraneità. Materiale che a Napoli nessuno ha visionato. Inoltrata la richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione.

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