Sempre più carica di polemiche la vicenda della Metalli Plastificati a Calmazzo di Fossombrone. Dopo la replica della Provincia è il Comune a precisare. “L’ufficio ambiente della Provincia – si legge nella nota – sarebbe opportuno che incominci a raccontarla nel modo giusto senza cercare giustificazioni. Corrisponde al vero che ha provveduto a rilasciare in modo legittimo alla Metalli Plastificati l’autorizzazione generale alle emissioni in atmosfera sulla base di autocertificazioni, ma non è assolutamente condivisibile il comportamento adottato in seguito alle comunicazioni inviate dal sindaco il 23 gennaio  e 6 marzo 2014 per sottolineare alcune gravi incongruenze e mancate dichiarazioni della ditta al momento dell’adesione all’autorizzazione semplice. I riferimenti riguardano il vincolo per l’area in cui sorge il massiccio del Furlo, inserimento dell’azienda nell’elenco delle industrie insalubri di prima classe con presenza a 56 metri lineari di una scuola. Il fabbricato é tuttora censito come deposito e non come laboratorio. La ditta aveva dichiarato nella pratica perfezionata il 23 settembre 2013 anche lo sgrassaggio/decapaggio, attività soggetta a valutazione di impatto ambientale che é stata evitata”.

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