Dopo l’arresto dei due corrieri albanesi al casello autostradale di Marotta con 20 grammi di cocaina, i Carabinieri delle Stazioni di Marotta, Mondolfo e Mondavio, squadra capace e vincente, hanno sviluppato le indagini per scoprire a quale spacciatore fosse destinato lo stupefacente sequestrato.

Pochi giorni per scoprire che il pusher in questione avesse stabilito domicilio e base dello spaccio presso un appartamento sito un grande palazzo di via litoranea di Marotta sopra un noto pub.

La tecnica è la solita: appuntamento telefonico, arrivo del cliente, il pusher scende, breve trattativa, consegna dei soldi, l’uomo si allontana per prendere lo stupefacente e, infine, consegna della droga.
All’arrivo di due noti tossicodipendenti di Monte Porzio i Militari hanno attivato il dispositivo. Osservata la sequenza sopra descritta una pattuglia ha seguito i clienti fino a fermarli e rinvenire la dose di cocaina appena acquistata. Contemporaneamente il resto del dispositivo faceva accesso all’appartamento del pusher. Perquisiti i locali era possibile rinvenire il materiale atto al confezionamento, bilancino e parte del provento dello spaccio.

La presenza di numerosi appartamenti adiacenti, facilmente raggiungibili dai balconi, non hanno consentito di rinvenire il nascondiglio della droga. Certamente il recupero dei 20 grammi aveva ridotto al lumicino la scorta del pusher; tuttavia è pur sempre ipotizzabile l’esistenza di canali paralleli di approvvigionamento.

I Militari “acrobati” hanno tentato di seguire le impronte delle scarpe saltando da un terrazzo all’altro ma l’operazione, estremamente rischiosa, si concludeva con un nulla di fatto. B.I. 25enne albanese, pregiudicato, veniva tratto in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti e i due clienti di Monte Porzio segnalati alla locale Prefettura. Dopo le formalità di rito il pusher è stato condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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