19 agosto 2016 – Gli agenti della Stazione forestale del Conero nei giorni scorsi hanno sequestrato 20 tonnellate di lastre di amianto abbandonate in area rurale in Comune di Numana.

La scoperta dell’’ingente quantitativo di rifiuti pericolosi è avvenuta nel corso della consueta attività di controllo del territorio svolta dai Forestali del Conero, che giunti in prossimità di un fosso di scolo di acque piovane presso la Zona Industriale di Numana, hanno scoperto le lastre di amianto abbandonate, nascoste tra la vegetazione intricata.
Subito dopo la scoperta sono stati effettuati i necessari campionamenti ed analisi con il supporto del Dipartimento Provinciale dell’ARPAM di Ancona, a seguito delle quali si è accertato che l’ingente quantitativo di materiale era amianto del tipo crisotilo, dannosissimo per la salute umana e per l’ambiente, anche in considerazione del fatto che le lastre risultavano usurate e le fibre avevano già contaminato il terreno.
A seguito degli accertamenti è stato aperto un fascicolo presso la Procura della Repubblica di Ancona, al momento a carico di ignoti, per i reati di abbandono e gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi, previsto dal Decreto Legislativo 152/2006 (Codice dell’ambiente).
Considerata l’ingente quantità di amianto rinvenuta i forestali hanno anche  ipotizzato i reati di sfruttamento di lavoro clandestino e violazione delle norme previste per la sicurezza sul lavoro, poiché solo una ditta abusiva avrebbe potuto prelevare una così importante quantità di materiale pericoloso senza lasciarne traccia nelle documentazioni contabili.
E’ attualmente in corso l’attività di bonifica da parte della Società Autostrade, proprietaria del terreno contaminato, che si è fatta carico delle ingenti spese di smaltimento dei rifiuti pericolosi e della bonifica del terreno contaminato.
Al momento sono in corso le indagini finalizzate ad individuare i responsabili dello scempio ambientale, i quali rischiano le pene previste dall’articolo 256 del codice dell’ambiente, che prevedono l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro.
L’intervento dei forestali ha consentito di garantire la salute della popolazione e ripristinare le condizioni di salubrità dell’ambiente, in un’area particolarmente sensibile dislocata al margine del Parco regionale del Conero.

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