I due 17enni marocchini che si sono costituiti alla caserma dei carabinieri di Montecchio di Vallefoglia in provincia di Pesaro,  dove tutti risiederebbero, si sono presentati come due del branco che una settimana fa ha stuprato a Miramare una turista polacca, picchiato l’amico, e violentato una prostituta transessuale.

“Siamo stati noi”, avrebbero detto i due ragazzi che verranno trasferiti a Rimini per l’interrogatorio in Procura alla presenta del pm che coordina le indagini e di un magistrato del tribunale dei minori di Bologna.

Potrebbe presentarsi spontaneamente a breve ai Carabinieri anche un terzo giovane del gruppetto ricercato. Nessuno di loro avrebbe precedenti penali.

I due giovani avrebbero deciso di presentarsi dopo la diffusione delle immagini e a causa della pressione esercitata in questi giorni dalla polizia di Rimini.

Una telecamera di sorveglianza avrebbe infatti ripreso i quattro uomini che avrebbero partecipato allo stupro sulla spiaggia del Bagno 130 di Miramare a Rimini: è anche su questo particolare che si concentralo le indagini degli inquirenti. Ieri, un nuovo sopralluogo è stato fatto dalla polizia scientifica, a richiesta della Procura, nel punto dell’aggressione alla prostituta transessuale. L’obiettivo è ritrovare un frammento della bottiglia usata dai quattro stranieri per minacciare la peruviana. Un frammento di quella bottiglia è stato repertato dalla polizia e ora si attendono i risultati scientifici per l’esame delle impronte digitali.

Intanto si moltiplicano le segnalazioni ai centralini da parte di persone che dicono di aver visto i quattro aggirarsi tra Miramare e Riccione nei giorni precedenti e successivi alle aggressioni dei due turisti polacchi in spiaggia e della prostituta nei pressi della Statale. Alcune provengono da persone degli ambienti in cui i quattro possono essersi mossi, pusher, kebabari e addetti alla sicurezza.

Ansa.it

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