Sabato 13 gennaio, ore 17, alla MeMo “Poesia lingua madre”, un appuntamento imperdibile. La nostra lingua madre e la poesia si uniscono. È il dialetto con la sua anima sonora profondissima la nostra lingua madre, la lingua che ci fa vedere con il cuore; il dialetto una sorta di quintessenza della comunicazione, come scrive Erri De Luca, ‘incolla bene la storia e la fa vedere”.
Le parole possono morire ma se le usiamo respirano con noi e continuano a vivere, sono senza tempo, senza età, stanno nel tempo passato e sanno vivere con nuove sonorità nel nostro tempo. È indispensabile uscire dallo stereotipo che lega il dialetto al passato e prendere coscienza che il dialetto fanese è lingua viva, dinamica, capace di essere narrata, cantata.
Alla Mediateca Montanari sabato 13 gennaio grazie a Nicola Gaggi – Daniela Gregorini – Elvio Grilli – Andrea Lodovichetti – Francesco Belfiori il dialetto fanese assumerà nuove vesti poetiche, a volte talmente nuove da poter ipotizzare di creare percorsi didattici. L’incontro del 13 è nuova trama di un tessuto che altri hanno lavorato prima di noi, unendo insieme idealmente passato, presente, futuro.
Per tutto questo, in questa nostra prima edizione, ci piace l’idea di omaggiare con la lettura di alcune sue poesie il grande maestro Alceo Sambughi; alle sue ‘note’ poetiche si uniranno i versi composti da Andrea, Daniela, Elvio e Nicola. Suggestioni, ricordi, emozioni, sensazioni, visioni, atmosfere poetiche, tutto questo ci sarà sabato 13 alla MeMo e in questa meravigliosa passeggiata pubblico e poeti saranno accompagnati da Francesco Belfiori .

Foto: Wilson Santinelli

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