Fano, 31 ottobre 2019 – Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Università degli studi Carlo Bo di Urbino, Università Politecnica delle Marche, Stazione Zoologica Anton Dohrn, CNR e Comune di Fano hanno siglato l’accordo che farà nascere un nuovo centro di eccellenza nell’edificio di Viale Adriatico. Verranno riaperti al pubblico anche l’acquario e il museo.

Fano, 31 ottobre 2019. Partiranno a breve i lavori di rifunzionalizzazione necessari per dare vita ai nuovi laboratori con attrezzature condivise e per il riallestimento e la messa in funzione dell’Acquario e del Museo del Mare che saranno aperti al pubblico. E’ il contenuto dell’accordo sottoscritto tra le parti e presentato oggi a Fano alla presenza del Sindaco Massimo Seri, del Rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini, del Rettore dell’Università Carlo Bo di Urbino Vilberto Stocchi, del Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi, del presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn Roberto Danovaro, del Direttore del Dipartimento Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del CNR Fabio Trincardi.

La nascita del nuovo centro permetterà di svolgere ricerche integrate e multidisciplinari in cooperazione sulla biodiversità, le risorse e le biotecnologie marine per uno sviluppo eco-sostenibile della Blue Growth in Adriatico.

Due piani dell’edificio di Viale Adriatico, il piano terra e il primo piano, saranno dedicati al Centro. Il secondo e terzo piano resteranno di esclusivo utilizzo del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (Bigea) dell’Università di Bologna, che è consegnataria dell’intero stabile. Sarà l’Alma Mater dunque a farsi carico delle opere edili di rifunzionalizzazione mentre tutti gli altri enti parteciperanno alle spese e collocheranno nel Centro le proprie attrezzature.

Al piano terra verrà ripristinato l’Acquario. La stazione Zoologica Anton Dohrn si occuperà di installare e finanziare le nuove vasche e di riallestire l’Acquario e ne curerà con proprio personale la gestione. Il Comune di Fano invece contribuirà, come unico onere finanziario, attraverso l’attivazione del servizio di guardiania, dell’apertura al pubblico, delle visite guidate all’Acquario e al Museo del Mare.

Al primo piano dell’edificio verranno invece installate le attrezzature, allestiti tre laboratori, sale riunioni e 20 postazioni di coworking. L’obiettivo delle parti che hanno firmato l’accordo è quello di realizzare ricerche che possano portare alla partecipazione congiunta a programmi competitivi in ambito regionale, nazionale e internazionale. Numerosi sono i campi di ricerca su cui i ricercatori saranno impegnati: dalla biologia ed ecologia marina, allo studio del genoma degli organismi del mare, dall’acquacoltura ai farmaci derivati da microorganismi marini, dalla citizen science al biorisanamento di sedimenti e matrici marine, dallo studio dei meccanismi della biomineralizzazione marina, alle applicazioni tecnologiche e biotecnologiche dei biominerali, alla economia circolare.

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