Nell’ambito del monitoraggio operato dalla Guardia di Finanza, nella costante lotta ai fenomeni fraudolenti e, in particolare, alle indebite compensazioni delle imposte, le Fiamme Gialle pesaresi hanno eseguito il sequestro preventivo di beni immobili per circa 120 mila euro, nei confronti del rappresentante legale di una società operante nel milanese.
La costante attività svolta dal Corpo sul territorio, anche attraverso l’incrocio di dati ed elementi informativi, ha permesso di scoprire un caso particolare in cui una società a responsabilità limitata, con sede e operante nella provincia milanese, ha indebitamente compensato crediti IVA, commettendo la violazione di indebita compensazione nel territorio pesarese.

Infatti, la competenza territoriale del giudice per i reati tributari dichiarativi è individuata in relazione al domicilio del contribuente: nel caso del delitto di indebita compensazione, ex art. 10-quater del D. Lgs. 74/2000, che si consuma nel momento di presentazione del modello F24, la stessa coincide con il luogo in cui viene materialmente trasmesso agli Uffici finanziari il citato modello; è in tale territorio che si perfeziona la condotta decettiva del contribuente, realizzandosi il mancato versamento di imposta, per effetto dell’indebita compensazione di crediti inesistenti o non spettanti.

Nel caso di specie, il contribuente lombardo si è avvalso di uno studio pesarese, estraneo ai fatti, per la trasmissione dei citati modelli F24 e utilizzare in compensazione crediti inesistenti di 3 società (sempre lombarde), nell’arco dell’anno 2017.
I militari del Nucleo PEF, lavorando in stretta sinergia con la locale Procura della Repubblica – verificata la mancata esistenza di procedure conciliative, deflattive e di ravvedimento
operoso con gli Uffici finanziari competenti – hanno eseguito le indagini patrimoniali nei confronti dell’imprenditore e della sua società, volte a individuare beni e liquidità in grado
di ristorare il debito tributario. Il citato imprenditore è inoltre risultato essere solito a questa tipologia di reati in quanto già gravato da numerosi precedenti di polizia per frode fiscale,
estorsione, riciclaggio e attualmente detenuto a seguito di emissione di misura cautelare personale da parte dell’Autorità Giudiziaria meneghina.

In esecuzione del decreto di sequestro preventivo successivamente emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pesaro, dott. Francesco Messina – finalizzato alla confisca, diretta e per equivalente – è stato eseguito il sequestro preventivo per equivalente di una villetta sita in provincia di Lecco, di proprietà dell’imprenditore indagato, in grado di ristorare totalmente la pretesa erariale.

L’esito dell’attività, da inquadrare nella missione istituzionale del Corpo a contrasto di ogni forma di illegalità economico–finanziaria, si sviluppa nell’incessante sforzo volto al contrasto di fenomeni silenziosi ma dannosi per l’intera collettività, quali le indebite compensazioni di imposte, che vanno a penalizzare le imprese virtuose e che operano nel rispetto della legge  tributaria, sottraendo di pari passo risorse economiche alle utilità di tutti i cittadini.

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