La Città di Urbino si distingue da sempre per l’accoglienza e la sicurezza che offre ai suoi ospiti, che siano turisti, che siano studenti o anche cittadini.

Non è soltanto un discorso di immagine ma fortunatamente di un quieto vivere riconosciuto dai dati e dalla storia.

Temiamo perciò fortemente che l’ordinanza di chiusura dei locali a mezzanotte nei giorni del weekend sia un clamoroso autogol comunicativo, che oltre a danneggiare seriamente gli esercenti che stavano cominciando a respirare dopo un periodo drammatico legato alla pandemia, offre l’immagine esterna di una città diventata improvvisamente pericolosa e dunque da evitare.

Di quale accoglienza vogliamo parlare se a un certo punto della serata – e la mezzanotte non è certo notte fonda – intimiamo a un turista o a un cittadino di alzarsi e andarsene via?
Già abbiamo sentito diverse persone chiedersi preoccupati che cosa stia avvenendo a Urbino la sera, se si arriva a prendere provvedimenti che non ci risulta siano stati presi in nessun’altra città d’Italia.

Non per questo si deve abbassare l’attenzione su possibili fenomeni criminali ma non crediamo che si debba giungere a una serrata che danneggia in modo grave sia l’economia della Città che l’immagine nei confronti delle famiglie che proprio in questo periodo stanno iscrivendo i loro figli all’Università di Urbino anche grazie alla nota tranquillità del contesto che la circonda.

Noi crediamo che sia utile ed opportuno sedersi ad un tavolo con tutti i soggetti interessati per un esame oggettivo della situazione e per discutere le opinioni dei partecipanti al tavolo.

Giorgio Londei Capogruppo
Federico Cangini Consigliere

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