URBINO TEATRO URBANO

Urbino, 3-10 LUGLIO

SPETTACOLI IN PIAZZA, INCONTRI, CORSO DI ALTA FORMAZIONE

TORNA PER LA QUINTA EDIZIONE IL FESTIVAL NELLA CITTA’ DUCALE

In scena: Andrea Cosentino, Il Teatro dei Borgia, Compagnia Nando e Maila, I Nuovi Scalzi, Malte, Gli Spinaci dell’Acqua

OMAGGIO A EUGENIO ALLEGRI CON IL DOCUMENTARIO

“IL GRANDE VIAGGIO NELLA COMMEDIA DELL’ARTE” E UNA MOSTRA

Gli studenti dell’Università di Urbino trasformeranno il centro storico della città in un gigantesco palcoscenico a cielo aperto per la quinta edizione di UTU_URBINO TEATRO URBANO, in programma nella città ducale dal 3 al 10 luglio. Come ogni anno oltre agli spettacoli il Festival ospita il corso di alta formazione FAI IL TUO TEATRO! e poi ancora incontri, una residenza artistica e un omaggio a Eugenio Allegri, scomparso lo scorso maggio.

In programma a Urbino sei spettacoli che spaziano nei temi e nei linguaggi: si va dalla Commedia dell’Arte al Teatro di Figura e dalla memoria storica alla perdita di memoria, passando per il Circo e i Tarocchi. Un cartellone ricco e variegato, adatto ad ogni tipo di pubblico e che coniuga, come nella tradizione di UTU, l’intrattenimento con l’alta qualità artistica. Si conferma anche la scelta di allestire gli spettacoli nello spazio urbano: la “città ideale del Rinascimento” è un teatro naturale che grazie al Festival si può esplorare anche nei suoi angoli più nascosti come il panoramico Cortile di Santa Chiara, la DATA (Orto dell’abbondanza), la Rampa Elicoidale di Francesco di Giorgio Martini.

“Il festival arriva alla sua quinta edizione con un’identità solida e riconosciuta – ha sottolineato Michele Pagliaroni, Direttore Artistico del Festival – Questo è potuto accadere anche grazie al sostegno degli enti coinvolti (Comune, Università ed ERDIS in particolare) e alle idee e alla determinazione degli studenti che animano per tutto l’anno la vita del Centro Teatrale Universitario e portano nuova energia creativa al territorio, rispondendo in pieno alle prospettive della Terza Missione dell’Università di Urbino. Dai laboratori del CTU è nato il Festival UTU, dal Festival sono poi nati il corso di formazione FAI IL TUO TEATRO! e #PIAZZE  la versione diffusa di Urbino Teatro Urbano che porta il teatro in decine di Comuni della Provincia da luglio a settembre. Insieme stiamo investendo sulla cultura e sulla vocazione all’incontro che attraversa il nostro territorio.

GLI SPETTACOLI

Il programma parte il 4 luglio con SONATA PER TUBI della Compagnia Nando e Maila (ore 21.15, Piazza Duca Federico) uno spettacolo di circo contemporaneo che esplora la musicalità di oggetti ed attrezzi di circo, trasformandoli in strumenti musicali attraverso l’ingegno e l’uso della tecnologia.

Secondo appuntamento il 6 luglio alle 21.30 alla Sala del maniscalco – rampa elicoidale con il giovanissimo Collettivo Spinaci dell’Acqua in L’ORIGINE DELL’OCCHIO uno spettacolo di teatro di figura “pop up” davvero sorprendente, ispirato alle celebri Cosmicomiche di Italo Calvino. La compagnia è in residenza al Festival dal 3 al 6 luglio.

Il 7 luglio alle 21.15 nel Cortile di Santa Chiara in prima regionale GIACOMO del Teatro dei Borgia, un intenso monologo con Elena Cotugno due nomination agli UBU e premio Maschere del Teatro, che dà il suo corpo alle parole di Giacomo Matteotti sviluppando un lavoro sul personaggio lontano dalla tradizione italiana della “maschera”, sia parodistica sia documentaristica.

La speculazione edilizia e la corruzione della politica, la libertà di scelta del proprio futuro, l’aver cura dei propri sogni e della propria terra sono i temi della RIDICULOSA COMMEDIA della compagnia Nuovi Scalzi che reinterpreta in chiave punk la tradizione della commedia dell’arte, al Cortile di Santa Chiara l’8 luglio alle 21.15.

Torna al Festival la compagnia MALTE con una narrazione improvvisata, plausibilmente bizzarra, sgangherata (e con un po’ di fortuna, magari anche poetica), creata dall’estrazione casuale di alcuni tarocchi da parte di Giacomo Lilliù, interprete e autore di BAGATTELLE in scena il 9 luglio dalle 19.30 presso gli spazi della DATA.

Gran finale il 10 luglio al Cortile di Santa Chiara alle 21.15 con Andrea Cosentino della compagnia Cranpi che in prima regionale presenta il suo ultimo spettacolo RIMBAMBIMENTI una performance che parte come la conferenza scientifica di un fisico affetto da demenza senile e si trasforma man mano in un concerto-spettacolo che smonta inevitabilmente l’ordine del mondo, sempre in bilico tra fanfaronaggine e magia.

OMAGGIO A EUGENIO ALLEGRI

Novecento, uno degli spettacoli più celebri interpretati da Eugenio Allegri fu l’evento di inaugurazione della prima edizione di Urbino Teatro Urbano, per questo motivo e per il forte legame che UTU ha con il linguaggio della commedia dell’arte di cui lui era maestro indiscusso, il Festival ha scelto di dedicare un omaggio alla sua figura di attore e di uomo a due mesi dalla scomparsa.

Dal 3 al 10 luglio nel Cortile di Santa Chiara è allestita la mostra fotografica EGLI DANZA con alcuni scatti che ripercorrono la serata di Urbino, le locandine originali dei suoi spettacoli più famosi e le immagini degli amici fotografi che ripercorrono la sua carriera.

Evento speciale il 5 luglio al cinema Nuova Luce in via Veterani del documentario IL GRANDE VIAGGIO NELLA COMMEDIA DELL’ARTE diretto dallo stesso Allegri interamente incentrato sul lavoro d’attore con la Maschera di Commedia, il documentario fu registrato al Caffè Muller di Torino per il format “Solo a teatro” prodotto da Fondazione Cirko Vertigo e ArtQuarium. Entrambe le iniziative sono ad ingresso libero.

 

FAI IL TUO TEATRO!

Per il terzo anno ad Urbino FAI IL TUO TEATRO! un percorso di formazione con una proposta didattica unica nel suo genere, curata da docenti e professionisti di primo piano. L’idea alla base è quella di fornire agli artisti gli strumenti organizzativi, tecnici e di impresa per poter costruire concretamente un progetto culturale sul loro territorio di provenienza. Che sia uno spazio da riattivare, un festival, uno spettacolo o un progetto di compagnia teatrale, il corso mira a fornire gli strumenti necessari per poter sviluppare al meglio il proprio progetto artistico. Dal 3 al 10 luglio 55 partecipanti lavoreranno su 16 progetti artistici presentati da altrettante associazioni e compagnie provenienti da tutta Italia.

Il corso si sviluppa su vari percorsi formativi: PROGETTAZIONE con Luisa Supino (Carrozzeria Orfeo), Natascia Sollecito Mascetti (Pass Arti), Arianna Bertolo (Pass Arti, Pirelli HangarBicocca), COMUNICAZIONE con Vittoria Podrini (Happennino), Danilo Mancini (Sailor Danny), Marina Saraceno (UTU, Teatri del Sacro), TECNICA con Francesco Mentonelli (UTU)      e infine il percorso di costruzione della maschera in cuoio RADICI con Stefano Perocco di Meduna.

Alle due precedenti edizioni di Fai il tuo teatro! (2020 e 2021) hanno partecipato 60 gruppi provenienti da tutte le regioni d’Italia (+ Corsica) per un totale di 232 allievi, 18 giorni di festival, oltre 200 ore di formazione con 13 docenti, 8 case histories di approfondimento, 6 spazi di lavoro, 1 palco in legno + 6 macchine teatrali barocche costruiti.

Ad arricchire la proposta formativa i corsisti potranno conoscere da vicino alcune delle realtà più interessanti che sono riuscite ad emergere in ambito teatrale grazie a due case history condotte da Oliviero Ponte Di Pino. Il 7 luglio la storia di Spettatore professionista, al secolo Stefano Romagnoli, di giorno elettricista e di sera spettatore instancabile: Stefano testimonia quanto essere spettatore può essere davvero una ricchezza per tutto il teatro e negli anni ha guadagnato per questo la stima di artisti e operatori fino a diventare un punto di riferimento per tutto il settore.

L’8 luglio a Urbino Antonino Pirillo e Giorgio Andriani che presentano CRANPI, la compagnia di produzione teatrale che in pochi anni è riuscita a conquistare un ruolo di primo piano nel panorama nazionale e il Teatro Biblioteca Quarticciolo, spazio nella periferia romana che dirigono da tre anni (insieme a Valentina Marini) con grande successo.

I PINGUINI

Alla base di tutto il progetto UTU c’è la relazione tra la città di Urbino e la comunità degli universitari che la abitano: gli studenti ed ex studenti dell’Ateneo marchigiano che organizzano dal primo anno il Festival in città e nella provincia, ormai sono noti a tutti come “i pinguini” decine di giovani motivati e infaticabili che rendono questa esperienza unica nel suo genere.

Urbino Teatro Urbano è un progetto del CTU Cesare Questa – Centro Teatrale dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo  realizzato con il contributo, il sostegno e la collaborazione del Comune di Urbino con il patrocinio e il sostegno di ERDIS Marche e della Provincia di Pesaro e Urbino, in collaborazione con AMAT e con il contributo delle aziende EPTA gruppo, System Group, Moretti Compact, Centraltubi, Italiana Corrugati. Si ringraziano ISIA U, Raffaello Travel Group e la Fondazione Carlo e Marise Bo.

 

SCHEDE SPETTACOLI

Lunedì 4 luglio, ore 21:15

Piazza Duca Federico

COMPAGNIA NANDO E MAILA

Sonata per tubi

Di e con Ferdinando D’Andria, Maila Sparapani, Marilù D’Andria

Aiuto alla creazione Marta Dalla Via, Federico Cibin

Disegno luci e audio Federico Cibin

Scenografie Ferdinando D’Andria

Contributo ai giochi circensi e acrobazie Riccardo Massidda, Gaby Corbo

Foto Andrea Macchia, Marcello Cubeddu, Elisa Cerè, Aris Gambino

Produzione Compagnia Nando e Maila ETS

“Ogni cosa che tocchiamo o facciamo emette suono: sia gli attrezzi di circo, che il palco, che noi stessi.” Musica inconsueta o circo inedito? È il circo dell’invenzione.

Cantato e suonato dal vivo, Sonata per tubi è uno spettacolo di circo contemporaneo che ricerca le possibilità musicali di oggetti ed attrezzi di circo, trasformandoli in strumenti musicali attraverso l’ingegno e l’uso della tecnologia.

Ha inizio il concerto: pezzi di tubo che volano vanno a comporre un contrabbasso e un violoncello. La musica avanza tra Rossini, Bach, Beethoven, Pink Floyd, Rolling Stones e Luis Armstrong. Poi arriva lei: una ragazzina, principessa moderna, che sconvolge ogni armonia. Il mito principale degli adolescenti di tutto il mondo è quello dell’eroe. In ogni adolescente c’è, nella fantasia, nei pensieri e nelle zone più profonde dell’animo, l’esigenza di fare qualcosa di eroico, di particolare, che sia al di fuori della quotidianità per diventare adulti. Il circo alimenta la follia del trio in contrappunto con clave che diventano sax e con diaboli sonori. Ne consegue un crescendo di canti polifonici a tre voci, di danze e prove di coraggio, musicali e circensi, che condurranno ad un rituale finale per il passaggio dall’adolescenza alla vita da adulto. Il pizzicato del clown musicale fa trasparire l’anima dei tre attori che con un linguaggio universale e accessibile a tutti, si incontrano e si scontrano nel magico gioco della vita.

Mercoledì 6 luglio, ore 21:30

Sala del maniscalco – Rampa elicoidale

SPINACI DELL’ACQUA

L’origine dell’occhio

Ideato da Martina Mirante

Con Martina Mirante e Costantino Orlando Musiche di Costantino Orlando

Regia di Arianna Mattietti

Drammaturgia di Valeria Cardea, Tutoraggio di Alberto Jona

Due ricercatori sulle tracce di una misteriosa creatura-occhio, da inseguire tra le pagine di un libro illustrato. Ad ogni pagina che si apre, un nuovo mondo da esplorare. Strumenti ottici, acustici, elettronici. Animazioni pop up e suoni inaspettati, provenienti da oggetti mai visti prima. Seguiamo l’occhio della telecamera mentre sorvola freddo e scientifico la storia del cosmo, per poi precipitare nella caotica storia della sua vita. Ma la scoperta finale dei due scienziati sarà proprio questa: l’evoluzione è qualcosa di cui non si può parlare con distacco, perché ci riguarda da molto vicino.

L’idea nasce dall’analisi del racconto Lo zio acquatico tratto da Le Cosmicomiche di Italo Calvino, una raccolta di racconti in cui il fantascientifico è alla rovescia, proiettato verso il più oscuro passato, immaginando di ricordare tempi in cui non vi era né luce né suono. Una prima e fondamentale analisi del racconto fece venire a galla il desiderio di affrontare il medesimo tema: la ricerca di un luogo a cui appartenere.

Dopo una prima fase di elaborazione delle immagini, nasce “L’origine dell’occhio”, un oggetto-libro nato per esser sfogliato in modalità tutte da scoprire e raccontare.

L’animatore, dunque, dà vita alle pagine dell’oggetto-libro proiettandole attraverso una videocamera, riproducendo un punto di vista personale, in cui lo sguardo dello spettatore non sia solo testimone del racconto ma sia anche coinvolto all’interno dello stesso. A supporto di questa dinamica, ogni meccanismo scenico è a vista, compreso anche l’indispensabile contributo di Costantino Orlando, che occupa metà dello spazio scenico e drammaturgico, accompagnando costantemente le azioni visive e dando voce alle immagini con uno strumento da lui inventato e costruito.

Giovedì 7 luglio, ore 21:15

Cortile di Santa Chiara

TEATRO DEI BORGIA

Giacomo

progetto Elena Cotugno, Gianpiero Borgia

parole Giacomo Matteotti e Interruzioni d’Aula

con Elena Cotugno

Giacomo vuole porre in risalto il discorso politico di Matteotti, mettendo a confronto due dei suoi interventi in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui Matteotti partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno.

Questa tragedia, una delle più politiche e antispettacolari di Teatro dei Borgia, consiste nella riproposizione dei discorsi di Matteotti nella loro nuda e terrificante verità. I principali temi sui quali lo spettacolo invita a riflettere sono il senso della militanza politica, i diritti di cittadinanza, la possibilità di opporsi alla violenza fascista con il richiamo ai valori di libertà e democrazia, ma anche il ruolo del teatro nella società, in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte.

Il contrasto visivo, tra il contesto particolarmente pericoloso in cui si trova Giacomo e il suo discorso animato da passione politica e speranza, è rappresentato scenicamente con un richiamo a Giorni felici di Beckett: come Winnie è conficcata fino alla vita nella sabbia che man mano la sommerge, immobile sia emotivamente, sia esistenzialmente, così Matteotti è legato al suo ruolo politico da cui non può liberarsi, e da cui sente il dovere di non liberarsi. Tuttavia, egli è comunque animato da un forte attaccamento alla vita e coltiva la speranza di conciliare la propria esistenza con la libertà e la giustizia sociale, come i personaggi di Beckett che anche in condizioni estreme trovano la forza di sopravvivere.

Giacomo è una tragedia che deve essere vista a teatro, non letta, proprio per l’insieme dei contrasti che riesce a rappresentare attraverso una scena in cui, al cospetto del pubblico testimone dell’azione, si compie un autentico rito teatrale e un parossistico training d’attrice. Elena Cotugno, due nomination agli UBU e premio Maschere del Teatro, sviluppa un lavoro sul personaggio lontano dalla tradizione italiana della “maschera”, sia parodistica sia documentaristica, e dà il suo corpo alle parole di Matteotti.

Venerdì 8 luglio, ore 21:15

Cortile di Santa Chiara

I NUOVI SCALZI

La ridiculosa Commedia

regia Savino Maria Italiano

testo Originale I Nuovi Scalzi

con Savino Maria Italiano, Olga Mascolo, Ivano Picciallo, Piergiorgio Maria Savarese

luci Tea Primiterra

musiche originali Piergiorgio Maria Savarese

Una nuova drammaturgia, frutto del lavoro di creazione degli attori assieme a Claudio De Maglio. Attraverso la comicità fatta di situazioni la compagnia parla di alcuni temi molto attuali, fra cui: il potere della speculazione edilizia e della politica corrotta, la libertà di scelta del proprio futuro, l’aver cura dei propri sogni e della propria terra.

In una giornata come tante altre Friariello, un semplice contadino, si trova ad essere preso di mira da Pantalon De Borghia, un avido imprenditore edilizio, e dott. Graiano d’Asti, un politico facile alla corruzione. In quello stesso giorno è di ritorno a casa Florenzia, figlia dell’imprenditore, che dopo molti anni in viaggio alla ricerca della propria libertà, è costretta a tornare a casa avendo terminato ogni risorsa economica datale dal padre.

Uno spettacolo dinamico, fresco, emozionante e comico, che ha conquistato anche il pubblico internazionale.Gli attori sono sempre in scena: la loro capacità di giocare dentro e fuori la scena rapisce il pubblico in un ritmo incalzante di avvenimenti, lazzi, musiche dal vivo, suoni, poesia e bravura attoriale. E’ il puro gioco del teatro fatto dagli attori, che crea la magia e la bellezza di questo spettacolo.

Sabato 9 luglio, dalle ore 19:30

DATA – Orto dell’abbondanza

MALTE

Bagattelle

uno spettacolo di improvvisazione di e con Giacomo Lilliù

musiche di Diego Federico Porfiri

produzione MALTE & Collettivo ØNAR

Il Bagatto è il numero uno degli Arcani Maggiori, la serie di figure allegoriche che rendono riconoscibile qualsiasi mazzo di tarocchi. Originariamente è un giocoliere o un illusionista (da qui anche l’altro nome che nel tempo gli è stato assegnato, Il Mago), ma ha anche un risvolto truffaldino e ciarlatano.

Bagattelle prende ispirazione da questa carta ambivalente. Gli spettatori si incontreranno a un tavolo che, come il banco del Bagatto, è pieno di strumenti utili a realizzare giochi di prestigio: nello specifico dello spettacolo, si tratterà di una quantità di mazzi di tarocchi diversi, alcuni tradizionali, altri davvero poco ortodossi.

Da questi si partirà per costruire una narrazione improvvisata, plausibilmente bizzarra, sgangherata (e con un po’ di fortuna, magari anche poetica), creata dall’estrazione casuale delle immagini, dall’interazione con i “questuanti” che assisteranno, e dall’estro affabulatorio dei performer, sempre in bilico tra fanfaronaggine e magia.

Domenica 10 luglio, ore 21:15

Cortile di Santa Chiara

ANDREA COSENTINO/CRANPI

Rimbambimenti

di e con Andrea Cosentino

drammaturgia sonora e musica dal vivo Lorenzo Lemme

progetto scenico Paola Villani

realizzazione marionetta A e B

luci Raffaella Vitiello

collaborazione artistica Michela Aiello, Rita Frongia, Giulio Sonno

Un progetto performativo e musicale, fatto di composizioni e improvvisazioni, azioni e digressioni surreali ed estemporanee, giocando con i paradossi della fisica posteinsteiniana e le defaillance della memoria. Rimbambirsi: vecchiaia e infanzia che si ricongiungono, tra perdita del passato e ignoranza del futuro. Questa metafora si concretizza poeticamente sulla scena con l’irruzione di una marionetta a grandezza umana, manipolata in stile bunraku, che ha le fattezze del performer invecchiato e rugoso, ovvero l’incontro con il proprio doppio anziano come illuminazione poetica sulla reversibilità del tempo.

Una performance che parte come una conferenza sul tempo da parte di un fisico affetto da demenza senile e si trasforma man mano in un concerto spettacolo che, tentando di allinearsi alle concezioni di tempo e materia indicate dalla scienza contemporanea, smonta inevitabilmente l’ordine stabilito, il funzionamento del racconto, la possibilità di un prima e un dopo, le logiche causali, producendo anche in chi guarda una sorta di temporaneo rimbambimento che è la porta di accesso a questo viaggio filosofico-musical-sentimentale. Tra spiegazioni scientifiche e discorsi a vanvera, il performer dimentica progressivamente la sua parte, cerca di ricostruirla attraverso appunti e oggetti sulla scena dei quali fatica a ricordare l’utilità, si barcamena a costruire una funzione plausibile alla propria presenza, fino a perdere ogni cognizione di cosa sia lì a fare e chi siano quelle persone che l’osservano, in un processo inarrestabile verso la dissoluzione e l’entropia.

Ad accompagnarlo, un percorso musicale inizialmente rassicurante come una ninnananna e riconoscibile come un ritornello, che progressivamente si complica attraverso il sommarsi di campionamenti, poliritmie e loop-music, abbandonando il ritmo, la melodia, l’armonia, per immergere lo spettatore in un’esperienza sonora che ambisce a creare la libertà di un ascolto al di là di ogni schema. Il risultato è una conferenza esplosa, un mix incosciente tra musica tecnologica, teatro di figura, rigore scientifico e parole in libertà, una clownerie senescente in salsa punk.

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