Urbino, 9 aprile – In riferimento al recente articolo relativo alla chiusura della Medicina d’Urgenza dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Urbino, l’AST PU precisa che: “Contrariamente a quanto riportato, non si tratta di una chiusura del reparto, bensì di un trasferimento dell’attività presso la Medicina Interna con l’allestimento di cinque posti che prima erano in Murg e che verrano gestiti dai medici internisti, con personale dipendente e non, come attualmente succede, gestiti da medici delle cooperative. Un’operazione che ci consentirà di ridurre il numero dei medici a gettone e utilizzare al meglio le risorse umane, in forze all’ospedale di Urbino, per una migliore qualità del servizio erogato e considerando, allo stesso tempo, i numeri di utilizzabilità dei cinque posti letto della Murg che, in queste ultime settimane non giustificano l’apertura di un reparto. Nessun taglio di posti letto, ma solo una riorganizzazione”.

“L’obiettivo primario della direzione sanitaria – spiega il Direttore Generale Ast pu Alberto Carelli –  è garantire la continuità dell’assistenza e la sicurezza dei pazienti. Infatti in questa fase, sono stati attivati 5 posti letto aggiuntivi presso il reparto di Medicina Interna per assicurare la presa in carico dei pazienti che necessitano di ricovero urgente. L’apertura della Murg era stata decisa dalla Direzione Generale durante il picco influenzale. Attualmente, i cinque posti letto vengono utilizzati solo parzialmente con personale medico totalmente dedicato. Risorse che potranno essere utilizzate per smaltire l’afflusso dei pazienti del Pronto Soccorso. Un’operazione che ci consentirà di ridurre l’uso delle cooperative e dei medici gettonisti, così come peraltro ci chiedono le disposizioni legislative, riuscendo ad offrire il servizio con medici internisti. Si ricorda, infatti, che la Murg non è un reparto direttamente collegato al Pronto Soccorso, ma è una struttura autonoma, che necessità di proprio personale. Una scelta attentamente ponderata dalla direzione sanitaria, considerando il numero di accessi giornalieri e la loro gravità, fattori che ad oggi rendono non necessario l’utilizzo a pieno regime della Murg, che ha, allo stato attuale, un tasso di occupazione dei posti letto minimo. Inoltre l’Ast ha già messo in atto azioni concrete per il potenziamento del Pronto Soccorso di Urbino. È prevista per il mese di giugno l’arrivo di una nuova risorsa medica che andrà a rafforzare l’organico del DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) e si sta attivando per reperire altro personale. La direzione sanitaria -conclude – è costantemente impegnata nel monitorare la situazione e nell’adottare tutte le misure necessarie per garantire un servizio di Pronto Soccorso efficiente e rispondente alle esigenze della comunità di Urbino e del suo territorio. Qualora si ripresentasse un picco di accessi al Pronto Soccorso (che nel 2024 ha registrato 16.000 accessi, gestiti con due turni di medici sempre in servizio), si valuterà l’opportunità di riportare la Murg nei locali originali, ma sempre gestiti dalla medicina Interna. La soluzione adottata, dunque, non incide sulla qualità del servizio offerto all’utenza, ma è finalizzata a riorganizzare al meglio le risorse disponibili al fine di fornire un servizio di qualità per i pazienti”.

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