I carabinieri delle Stazioni di Sassocorvaro  e Piandimeleto, nella serata di domenica 25 settembre, hanno tratto in arresto P.A., operaio pregiudicato di 44 anni, italiano e residente a Rimini, per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attività di indagine è partita diverse settimane fa, nell’ambito dei controlli esercitati dai carabinieri sull’attività venatoria, nel corso dei quali, in prossimità dell’area boschiva di Sassocorvaro, era stata più volte rilevata la presenza di una Opel Zafira di colore grigio, posteggiata nei pressi di uno stabilimento per la produzione di breccia ormai in disuso. Ad attirare l’attenzione dei militari è stata proprio quell’autovettura: non ricompresa tra quelle solitamente in uso agli appassionati di caccia (fuoristrada, pick-up, 4×4), infatti, a carico dell’intestatario del mezzo non vi erano titoli che potessero ricondurlo all’esercizio della pratica venatoria.

Si procedeva dunque ad effettuare delle battute all’interno della boscaglia fino a guadare il letto del fiume Foglia e, attraverso fitta vegetazione, giungere in un’area bonificata ad arte, nella quale dominavano una cinquantina di piante di canapa indiana: al momento del rinvenimento tuttavia il soggetto non veniva rintracciato; si decideva pertanto di organizzare degli appostamenti nelle vicinanze che, dopo alcune settimane, hanno portato ai frutti sperati: alle ore 18:00 di domenica 25 settembre, l’uomo, responsabile della piantagione, veniva bloccato dai militari dopo aver passato alcune ore nel “prezioso giardino” ed aver raccolto circa 5 chili di cannabis.

Scattavano dunque ulteriori accertamenti, anche presso l’abitazione in Rimini, che consentivano di sequestrare complessivamente 56 (cinquantasei) piante di Cannabis per un peso totale di 35 chilogrammi insieme a 6 chili di marjuana, 250 grammi di hashish/olio di hashish ed alcuni grammi di anfetamine (Ecstasy, MDMA). Venivano inoltre requisiti numerosi arnesi per la coltivazione ed il confezionamento (tra cui un essiccatoio e due bilance elettroniche di precisione).

Nella mattinata di ieri, l’arrestato è stato posto agli arresti domiciliari in seguito alla richiesta dei termini per la difesa: l’imputato verrà pertanto processato nei prossimi giorni con l’accusa di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa è stata diretta dalla D.ssa Simonetta CATANI, Sost. Procuratore della Repubblica di Urbino.

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