Circa 320 bambini, amministrazioni comunali, provinciali, regionali e una delegazione estera hanno affiancato il sindaco Massimo Seri nel taglio del nastro.

Premiati anche i migliori produttori del 2016

Fano, 21 maggio 2016 – Alle 11 in punto di questa mattina, al Codma di via Campanella 1, il sindaco di Fano Massimo Seri, circondato da 320 bambini, da rappresentati delle amministrazioni provinciali, regionali e una delegazione di Rastatt, ha tagliato il nastro ufficiale inaugurando la XXVIII edizione di Fano Geo. I 42 espositori di prodotti tipici e le 3 associazioni Cia, Coldiretti e Confagricoltura, hanno così aperto i battenti dei 57 stand presenti lungo il percorso della fiera agricola.

“La Regione è sempre vicina a manifestazioni come questa – ha spiegato il vice presidente del consiglio regionale Renato Claudio Minardi -. A conferma dell’importanza che l’assemblea legislativa dà al settore dell’agricoltura, è sufficiente pensare al fatto che appena il nuovo consiglio regionale si è insediato, ha subito fatto partire un piano di sviluppo rurale con 25 bandi da 160 milioni di euro”

La mattinata è iniziata con i bambini i quali si sono divisi nei vari punti didattici per vedere e toccare con mano gli animali legati al mondo dell’agricoltura. Prese d’assalto dai giovani studenti le aree dedicate ai cavalli gestite dalle Giacche Verdi che, con il supporto di un maniscalco e di un veterinario, hanno spiegato il procedimento di ferratura e i modi migliori per mantenere i cavalli in uno stato di salute ottimale. Protagonisti di simpatia i due asinelli dell’associazione Pumba che hanno attirato l’attenzione dei più piccoli i quali, dopo aver ascoltato i modi in cui vengono tutt’ora utilizzati nel mondo agricolo, non hanno perso occasione per accarezzarli e scattargli alcune fotografie. Ha destato grande interesse anche la fattoria didattica dove è stato possibile vedere da vicino gli animali da cortile e il Mondo dei rapaci dove alcuni esperti del settore hanno spiegato le caratteristiche delle specie del territorio. Di grande interesse anche lo stand delle guardie forestali le quali hanno spiegato l’importanza di mantenere in sicurezza il territorio rurale e il punto didattico organizzato della cooperativa Gerico, dove i bambini hanno appreso nozioni sul settore biologico.

“Sono molto soddisfatto di questo evento – ha sottolineato il sindaco di Fano, Massimo Seri -. Siamo alla 28^ edizione e quando le manifestazioni durano così tanto nel tempoi vuol dire che sono ben radicate nel territorio. Quella per l’agricoltura è una vocazione insita nei fanesi ed è per questo che sono orgoglioso di inaugurare questo evento che ne celebra tutti gli aspetti”.

Tra i momenti più importanti della mattinata l’assegnazione del Premio Cerere, attribuito dalle associazioni agricole Cia, Confagricoltura e Coldiretti ai migliori produttori del 2016. Il momento, condotto brillantemente dal giornalista Massimo Foghetti, si è svolto con la premiazione del Birrificio Angeloni di Giulio Angelonii scelto da Confagricoltura. Cia ha attribuito il titolo di miglior produttore all’azienda agricola Polveromo di Paola Polveromo, mentre Coldiretti ha premiato l’azienda agricola Lindo Romiti dell’omonimo proprietario.

“Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno partecipato all’organizzazione della manifestazione – ha aggiunto il presidente della Proloco Fano, Etienn Lucarelli -. Quest’anno ha l’aria di essere un’edizione davvero positiva poiché ci sono il 15% di espositori in più rispetto al 2015, le aree tematiche sono ancora più ricche ed interessanti e da questa prima mattina il riscontro è stato più che positivo. Mi piace anche sottolineare che grazie a manifestazioni come questa è possibile mantenere in vita l’area del Codma”.

Nel pomeriggio si passerà dalla teoria alla pratica. I punti didattici diventeranno aree tematiche dove si potrà assistere al battesimo della sella e alle esibizioni di volo dei rapaci. All’interno dell’area del Codma oltre all’esposizione di mezzi agricoli d’epoca sarà possibile assistere anche alle dimostrazioni di antichi mestieri. Tecniche agricole e metodi di lavorazione che si sono ormai persi nel tempo ma che vengono ricordate per non perdere le vere tradizioni del lavoro della terra.

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