Con riferimento alle dichiarazioni rese a mezzo stampa dal vicepresidente del Consiglio Regionale Renato Minardi in ordine alla possibilità di realizzazione, con i fondi europei, della pista ciclabile sopra i binari della tratta ferroviaria Fano-Urbino, il PD di Urbino sposa le esigenze di cittadini e associazioni impegnate nella salvaguardia e ripristino della ferrovia, pensando nel contempo che la pista ciclabile rappresenti un valore aggiunto e che pertanto debba essere perseguita. A tal fine è necessario che la pista ciclabile abbia una sede idonea e che si svincoli dalla tratta ferroviaria, trovando per essa percorsi idonei e anche più sicuri. Il nostro territorio consente di prevedere la costruzione di piste ciclabili e sentieri turistici attrezzati lungo direttrici diverse e più idonee anche dal punto di vista della sicurezza, rispetto a quella della Ferrovia, che rispondano alle esigenze e alle aspettative di un turismo ambientale, ecologico e culturale. In tal modo verranno superati anche gli ostacoli di tipo legale dettati dalla legge n. 128/2017 di disciplina delle ferrovie turistiche, che prevede la riapertura della tratta ferroviaria Fano-Urbino.

L’Italia sta rischiando, in sede comunitaria, una multa di diverse centinaia di milioni di euro a seguito della prossima conclusione della procedura di infrazione legata al mancato rispetto dei limiti di inquinamento dell’aria da polveri sottili. Per questo motivo, in netta controtendenza rispetto agli ultimi anni, la linea seguita dal PD nazionale e da Reti Ferroviarie Italiane è tutta orientata alla riapertura delle tratte ferroviarie chiuse, nella logica del trasporto integrato treno-bici-bus, con orari e tragitti organizzati secondo lo schema “a raggiera” e con precedenza al trasporto pubblico ferroviario.

Anche il PD urbinate si conforma alla linea nazionale ed è convinto che l’entroterra, per poter crescere, abbia bisogno sia della riattivazione della strada ferrata per collegare la costa con la città ducale, trasformando la tratta per rendere il trasporto più veloce, economico e meno inquinante rispetto all’autovettura, che della pista ciclabile che permetterebbe di incrementare i flussi degli appassionati verso l’entroterra. Nelle altre tratte ferroviarie marchigiane sono stati fatti progetti e importanti investimenti e la nostra Provincia ha diritto a dotarsi di questa infrastruttura, che può vedere uno sviluppo a partire dalla tratta Fano-Urbino, come primo passo per altri percorsi di collegamento su ferro delle zone interne. Sicuramente questo dovrebbe essere visto come un passo verso qualcosa di più ampio, come ad esempio il ripristino di ciò che già esisteva fin dai primi del ‘900, ovvero la tratta Urbino – Fabriano che apriva la strada verso Roma attraverso la linea di collegamento ferrata tra Ancona e Roma.

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