• Mai così tanti negli ultimi venti anni –

Non è ancora il 31 dicembre, ma già all’Università di Urbino c’è un motivo per brindare. Non solo in quella data finirà un anno a dir poco difficile, ma si fisserà il dato ufficiale delle immatricolazioni, che già tre settimane prima dello stop hanno superato quota 5.000, una quota che non veniva raggiunta dagli anni ’90, quando Urbino contava più di 20mila studenti.

Nel 2010 infatti le matricole della Carlo Bo furono 4.080, crescendo nel tempo fino ai 4.700 del 2019/2020.

Dei 5.003 nuovi iscritti all’anno accademico 2020/2021, 3.142 frequenteranno i corsi di Laurea Triennale, 533 i corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico e 1.328 i corsi di Laurea Magistrale. Il maggior numero di essi si è rivolto al Dipartimento di Scienze Biomolecolari (1.528) seguito dal Dipartimento di Studi Umanistici (1.283). Vengono poi i dipartimenti di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali (1.005) Economia, Società e Politica (829) Scienze Pure e Applicate (196) e Giurisprudenza (162). Dati destinati a loro volta a collocare le iscrizioni complessive a Uniurb al di sopra di quota 15mila.

<Un risultato che ci riempie di soddisfazione> dichiara il Rettore Giorgio Calcagnini <certamente favorito dall’innalzamento della no tax area e dagli incentivi agli studenti meritevoli, ma che rispecchia un andamento crescente e costante delle iscrizioni al nostro ateneo che va avanti ormai da dieci anni e che confidiamo di consolidare nel futuro in virtù di un indice di abbandono tra i più bassi d’Italia, inferiore al 4% grazie anche ai servizi e ai collegi messi a disposizione dall’Erdis che ci vedono sempre ai primi posti nelle classifiche dedicate e a una città sempre più strutturata all’accoglienza dello studente.>.

Da sottolineare come a scegliere Uniurb siano oggi studenti di territori diversi dal tradizionale bacino della costa adriatica. In particolare le matricole provenienti dall’estero sono 128 (+25%) e quelle lombarde più che raddoppiate. Un dato sul quale ha probabilmente inciso il valore di Urbino come città a misura d’uomo e di studente, meno affollata e conseguentemente più sicura.

 

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