La poetessa trionfa con la sua opera “Giardino della Gioia”, al giornalista Samuele Sabatini il premio della presidenza.

 

PIOBBICO (Pesaro e Urbino, 4 ottobre 2021)- Si è tenuta ieri nelle belle sale del Castello Brancaleoni di Piobbico la 27^edizione del Premio Letterario Metauro. La votazione della giuria popolare proveniente da tutti i comuni aderenti al Premio ha visto la vittoria di Maria Grazia Calandrone con  “Giardino della Gioia” (Mondadori 2020) che si è imposta su Roberto Pazzi, autore di “Un giorno senza sera – Antologia personale di poesia 1966-2019” (La nave di Teseo 2020). Assente invece il terzo finalista Paolo Lanaro che era stato selezionato per l’opera “Le ore piccole” (Il ponte del sale 2020).

Il sindaco di Piobbico Alessandro Urbini ha sottolineato come “Il Premio Metauro sia anche un’occasione per stare insieme e portare avanti idee fondamentale. Abbiamo bisogno di poesia -ha sottolineato- e questa edizione, che torna dopo un anno di distanza poichè rimandata a causa Covid, ci spinge a ripartire tutti insieme come comunità, sospinti magari dalla bellezza della poesia.

Il presidente dell’Unione Montana Alta Valle del Metauro, che organizza il Premio, Fernanda Sacchi, ha salutato tutti i presenti: <Questo è un premio prestigioso, un traguardo per il territorio, che negli anni ha premiato la migliore produzione poetica di tutto il territorio nazionale.

Intendiamo continuare a portarlo avanti come fiore all’occhiello della nostra Unione perché l’importanza della poesia non sia mai in secondo piano.

Stefano Aguzzi, assessore della Regione Marche, ha ricordato come “il Premio Metauro sia una testimonianza di longevità, cultura e rinascita che parte dalle aree interne a riprova che le iniziative di valore non hanno confini” mentre il presidente della Provincia Giuseppe Paolini ha sottolineato che “esiste nella nostra provincia una cultura contadina che è alta poesia, il mio augurio è di continuare per altri 100 anni con questo premio: vorrebbe dire che siamo ancora qui a difendere il territorio e a coglierne la poesia”.

 

Umberto Piersanti, presidente della giuria, ha poi dato spazio ai poeti presentandone l’opera:

Maria Grazia Calandrone: “Un percorso simile a quello di Dante nel suo viaggio, un’opera che vuole superare il male per raggiungere il bene inteso come amore diffuso. Tra i versi troviamo brandelli di quotidianità che riguardano la vita domestica che, da dietro un sipario di normalità, attivano ricordi e immaginazione”.

Roberto Pazzi invece è stato definito da Piersanti “un poeta limpido e diretto che lavora su romanzo e poesia, nella sua poesia c’è narrazione: il soggetto è l’io poetante che osserva il teatro del mondo, cogliendo emozioni e sensazioni forti senza invito al narcisismo ma con autoironia. Pazzi è un poeta originale che non soggiace ai capricci dell’epoca”.

La votazione della giuria popolare ha premiato Maria Grazie Calandrone.

Nel corso della cerimonia è anche stato assegnato il Premio della Presidenza al giornalista RAI Samuele Sabatini, originario di Urbania: “Sabatini non è mai andato via dal nostro territorio anche quando era lontano -hanno motivato il premio Fernanda Sacchi e Umberto Piersanti- anche quando era lontano si è sempre adoperato per valorizzare e raccontare le nostre zone, portandole sotto i riflettori e sapendo carpire anche le sfumature e le storie più intime e nascoste”.

 

 

 

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