Parole fumose sul futuro ruolo della struttura, Ruggeri contesta la giunta regionale L’ospedale a Fossombrone sconta la politica sanitaria gattopardesca della giunta regionale e del centrodestra che la sostiene. «Sono disattese – ha scandito oggi in aula la capogruppo consiliare dei 5 Stelle, Marta Ruggeri – le promesse elettorali dell’attuale governatore Francesco Acquaroli, dell’attuale assessore Francesco Baldelli, che al tempo erano dei candidati, oltre che di leader nazionali come Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che oggi sono l’una presidente del Consiglio e l’altro ministro».

Il punto nodale della questione è la richiesta di riportare la struttura forsempronese dalla rete territoriale all’interno della rete ospedaliera. «Tutto ciò non è avvenuto e a quanto pare non c’è la volontà politica che avvenga», ha aggiunto Ruggeri, argomentando l’interrogazione presentata per chiedere garanzie sul ruolo dell’ospedale a Fossombrone.

«Mi sarei aspettata una risposta diversa – ha aggiunto Ruggeri, replicando all’intervento dell’assessore Filippo Saltamartini – ma soprattutto l’aspettano i cittadini di Fossombrone.
Fra tutti gli impegni presi in campagna elettorale, la giunta regionale ne avesse rispettato uno solo. A questo punto è evidente che linea politica e scelte qualificanti sono in sostanziale continuità rispetto alla precedente giunta Ceriscioli. Le strutture a Cagli e Sassocorvaro continuano a essere gestite dal privato e se l’ospedale a Fossombrone è ancora pubblico, lo si deve all’azione svolta dall’amministrazione comunale guidata dai 5 Stelle, poi fatta fuori da una coalizione anomala, che mette insieme dalla Lega al Pd. Una situazione che crea ripercussioni anche in consiglio regionale».

In conclusione Ruggeri ha evidenziato come si continui «a parlare di futuro in modo poco chiaro e poco trasparente, quando il presente evidenzia già la mancanza di cambiamento».
Contestata inoltre l’assenza di condivisione, «che è ormai la cifra dell’attuale amministrazione regionale: avevo chiesto di partecipare all’ormai famosa commissione
speciale dello scorso novembre, alla presenza dell’assessore regionale alla sanità, ma non ho mai ricevuto una risposta, fosse anche negativa».

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