Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino: “Ci sono soldi stanziati che non possiamo spendere a causa del patto di stabilità, che è diventato di stupidità”

Danni per il maltempo, Tagliolini: “Sono tre mesi che sollecitiamo interventi, ma lo Stato ha abbandonato i territori”

PESARO – “Lo Stato ha abbandonato i cittadini. Da tre mesi noi presidenti di Provincia diciamo che tra neve e piogge ci sarebbero stati questi problemi, ma non siamo stati ascoltati. Il Parlamento ha scelto di far morire i territori provinciali lasciando a sé stessi cittadini e amministratori”. E’ l’amaro sfogo del presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Daniele Tagliolini, dopo i gravi danni causati dal maltempo che si è abbattuto anche sul territorio provinciale. “Otto strade chiuse, un ponte inagibile, buche a mo’ di groviera, smottamenti ovunque – dice Tagliolini – e noi che siamo nell’impossibilità di intervenire per i limiti imposti dal Governo. E’ ora di dire basta! Lasciate le risorse ai territori, lasciateci intervenire sul dissesto idrogeologico, sui ponti, sulle strade, sulle scuole. Ci sono soldi stanziati ma non si possono spendere per il patto di stabilità, che è diventato di stupidità dello Stato che non riesce più ad essere presente nei territori”.

Il presidente della Provincia ricorda come, oltre a tagliare trasferimenti (un miliardo di euro in meno alle Province nel 2015), a livello centrale si stiano prelevando risorse da questi enti, visto che parte delle loro entrate (tra cui RcAuto) saranno incamerate dallo Stato. “Siamo il prolungamento di uno Stato che non è più credibile. E mi fermo a livello statale, perché potrei parlare anche della nostra Regione. Ma visto che qualcuno si risente in vista delle elezioni, sto zitto e aspetto quelle risposte che tardano ad arrivare”.

Intanto Tagliolini ha scritto al presidente della Regione Marche, ai Procuratori della Repubblica di Urbino e di Pesaro e alle Sezioni riunite della Corte dei Conti di Ancona per comunicare che “i tagli della legge di stabilità ed il riordino delle funzioni non daranno alla Provincia la possibilità di intervenire, se non con i pochi uomini e mezzi a disposizione”.

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