In quasi 10 ore di assemblea, la maggior parte passata ad ascoltare solo critiche alle politiche Pd con il risultato che atti importanti, come la mia mozione sui vaccini ai disabili slitta di un’altra settimana.

 

“Doveva essere l’occasione per evidenziare le criticità dell’attuale gestione della pandemia e del piano vaccinazione, al fine di migliorare per il bene dei cittadini. Non è un’opinione personale che ci siano mancanze nel piano vaccinazione delle Marche: non sono io a dirlo, ma il neo commissario Francesco Figliuolo, che considera la nostra regione, insieme a Calabria, Liguria e Umbria, tra quelle a rischio commissariamento (Sole 24 Ore sabato 13 marzo, articolo allegato). Il Consiglio regionale di ieri, invece, dopo l’intervento degli assessori, si è trasformato in una lunga serie di attacchi alle politiche Pd con quasi 20 consiglieri di destra intervenuti solo per dare voce in lunghi monologhi a vecchie ruggini e critiche. Il risultato è che atti importanti e urgenti, come la mia mozione sulla vaccinazione ai disabili, e ad altre categorie dimenticate, slitterà di un’altra settimana”.

È infatti un appello alla Giunta regionale la mozione sottoscritta dal gruppo Pd, con la consigliera Micaela Vitri prima firmataria, affinché vengano subito inserite le categorie di soggetti esposti dimenticati dal piano vaccinazioni: disabili e loro care giver, personale scolastico nella fascia 65-67 anni, quello che va dai 55 ai 65 anni, assistenti scolastici tipo madrelingua, i tecnici e gli studenti universitari di medicina tirocinanti.  In particolare per ciò che riguarda i disabili, si è creata una grave disparità. Ad esempio, a Pesaro, su nove centri diurni, solo tre hanno potuto usufruire della vaccinazione, perché di titolarità Asur. Quelli invece comunali, pur essendo sempre gestiti dalla cooperativa Labirinto, non sono ancora considerati dal piano vaccinale, così come nei tre privati.

“A me sembra davvero inconcepibile – spiega Micaela Vitri –  che, nelle priorità del piano vaccinale, si pensi di inserire alcune categorie di professionisti, in larga misura in smart working come i giornalisti, ma vengano dimenticati quei soggetti fragili che spesso hanno bisogno di assistenti a stretto contatto fisico”. Nella mozione si fa anche riferimento al cortocircuito che si è creato nell’ambito della prenotazione per il personale scolastico, che ha saltato la fascia 65- 67 anni determinando un’inversione di priorità della vaccinazione, tale per cui soggetti più giovani avrebbero la precedenza rispetto a quelli più anziani. Con questo atto si chiede pertanto di tornare alla logica delle fasce di età più elevate, ma anche di inserire le categorie non menzionate nel piano vaccinale, come gli assistenti scolastici tipo madrelingua e i tecnici e gli studenti universitari di medicina tirocinanti, che lavorano in ospedale a stretto contatto con i malati.

 

“Rimandare ancora di un’altra settimana la trattazione di questo problema significa fare slittare la vaccinazione di queste categorie a inizio estate. Mi auguro che il nostro appello venga accolto al più presto e la mozione approvata all’unanimità”.

 

 

 

 

                                                             Micaela Vitri

                                                             Consigliere Regionale

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